Imam a lezione, la lettera di una mamma tra le tante.

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In questi giorni ha suscitato scalpore la notizia della lezione con l’imam Kamel Layachi, responsabile del dipartimento di formazione e dialogo interreligioso, alla scuola media “Antonio Pertile” di Agordo in provincia di Belluno. L’iniziativa è stata organizzata dall’istituto di Agordo nell’ambito di un progetto scolastico sulla pace e la solidarietà, ma ha provocato la protesta di alcuni genitori e un post su Facebook del leader della Lega Nord Matteo Salvini pubblicando anche il numero di telefono della scuola. Azione che ha scatenato una serie di insulti telefonici alla segreteria della scuola.

La lettera di una mamma tra le tante…

La lezione, in programma per l’8 marzo, è stata annullata. Non solo insulti ma anche molta solidarietà all’imam e all’iniziativa culturale dell’Istituto di Agordo. La redazione di L’altraitalia ha ricevuto una lettera di una mamma, tra le tante si legge alla fine del messaggio. Una riflessione sull’occasione persa di crescita e confronto… abbiamo deciso di dedicarle l’editoriale e, così, di pubblicarla.

Cos’è che ci fa paura? Cos’è che non vogliamo ascoltare, accogliere, capire?

«O meglio, cosa non vogliamo che i nostri figli ascoltino? Forse l’eco delle nostre inquietudini, della nostra confusione, incertezza; della nostra non – conoscenza. Siamo sicuri che il modo migliore per farli crescere sia tappargli gli occhi e farli andare avanti senza che possano farsi un’idea propria in merito ai temi più svariati, che si tratti di religione, di politica, di questioni sociali o anche di questioni frivole.

La capacità critica è un fiore delicato che va seminato, annaffiato e curato, ogni giorno. E’ un fiore che ha bisogno di un terreno fertile per crescere e quel terreno si chiama CONOSCENZA, CULTURA. Per poter avere un’idea propria su qualsiasi
argomento, per poterla elaborare e sostenere hanno bisogno di conoscere. Evitando l’incontro con l’imam Kamel Layachi, il messaggio che passa ai ragazzi è che qualsiasi opinione o cultura si discosti dal nostro consueto modo di pensare, vada ignorato, osteggiato, rifiutato.

Noi genitori, siamo in grado di parlare di quello che succede nel mondo?

Cosa spieghiamo ai nostri figli quando guardiamo il telegiornale? Siamo in grado di parlargli di quello che succede nel mondo alimentando la loro curiosità, la loro voglia di capire e di smorzare le loro paure? Siamo in grado di dargli speranza, di
insegnargli il rispetto, il senso di giustizia e la salvaguardia delle diversità? In un panorama mondiale cosi’ complesso e in veloce trasformazione, siamo in grado di non generalizzare? O liquidiamo le loro domande buttando tutto nel calderone del più semplice qualunquismo alimentando la paura di un “diverso” non ben identificato e assolutamente sconosciuto? Ricordiamoci che l’indottrinamento ha facile presa nell’ignoranza, mai nella cultura.

Si è persa un’occasione di crescita e confronto. Ciò che è rimasto è un vago senso di pregiudizio, spogliato da qualsiasi significato o valore. Per intenderci: non avendo neanche voluto sentire cosa aveva da dire Kamel Layachi (provate a cercare
informazioni su di lui e qual è il suo pensiero, potreste avere delle sorprese) non possiamo nemmeno parlarne, nel bene o nel male che sia.

Ricordiamoci però che la società sta andando in tutt’altra direzione…

Continuiamo a vivere nel nostro piccolo modo di pseudo certezze, senza guardare e capire cosa ci succede intorno… Continuiamo pure se vogliamo, ricordiamoci però che la società sta andando in tutt’altra direzione… Vorrei che i miei figli, crescendo, fossero in grado di scegliere autonomamente da che parte andare e che lo facessero con cognizione di causa, non seguendo la facile via dell’accodarsi alla massa».

Una mamma, fra le tante.

2 commenti

Bella lettera, semplice e chiara per chi vuol capire.
Per chi invece è super convinto delle sue idee (sue? media, tv) ci vorrà più tempo, ma persone come l’imam in questione stanno lavorando bene anche per questi.

Se si sono persi Kamel è peggio per loro. Se la prendano col cretinetto che ha organizzato la gazzarra telefonica. Peggio per loro …. e meglio per Kamel

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