Neve al sud, benefici a gran parte dell’agricoltura.

neve al sud

Nonostante i disagi che l’abbondante nevicata e il gelo arrecano all’uomo, il freddo e la neve apportano sicuramente benefici a gran parte dell’agricoltura…

E’ Claudio Colangelo a sottolinearlo a L’altraitalia in queste ore di gelo al centro sud dell’Italia. Tecnico Esperto di Agricoltura Biologica ed Agroecologia con studi alla Facoltà di Agraria di Bari, e proprietario terriero e titolare di Bioagrinatura, azienda agricola di Trani. «Se da una parte possono determinare la rovina degli ortaggi e delle piante erbacee, dall’altra rappresentano un beneficio per l’arboricoltura e l’ecosistema in generale» continua Colangelo. «Infatti ogni specie arboria necessita di determinate ore di freddo annue affinché si sviluppino gemme a frutto invece di gemme a legno che non sono fruttifere».

La neve, opportunità per il contenimento dei parassiti…

La neve, secondo l’imprenditore, rappresenta una magnifica opportunità per il contenimento delle popolazioni di parassiti; sia per il fatto che molti di loro (sia di natura animale come insetti, che di natura vegetale come funghi, o batterica) soccombono alle basse temperature, che per il fatto che le precipitazioni nevose coprono generalmente aree molto ampie impedendo quindi ai parassiti di sopravvivere o sfuggire al gelo come può accadere, invece, durante un trattamento antiparassitario che interessa solo un appezzamento di terreno circoscritto. Pertanto, si abbatteranno i parassiti (e neanche totalmente) solo su quell’appezzamento, ma continueranno a vivere e a moltiplicarsi negli appezzamenti limitrofi potendo quindi facilmente ripopolare l’appezzamento trattato non appena l’efficacia del principio attivo cessa.

«La neve rappresenta anche una riserva d’acqua che sciogliendosi va ad arricchire gli invasi di acqua potabile» continua Claudio Colangelo. E poi si sofferma a lungo sull’olivicoltura, che rappresenta la maggior coltura arborea della provincia Barletta-Andria-Trani e della Puglia intera, ricordando che nell’inverno del 2014 si erano verificate precipitazioni nevose, meno abbondanti di quest’anno ma sufficienti a ridimensionare le popolazioni parassitarie, e la campagna olearia 2015/2016 fu infatti eccezionale senza problemi di parassiti, in particolar modo della famigerata mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) con la caratteristica di svernare nel terreno come pupa (uno stadio intermedio tra larva ed adulto più resistente alle avversità).

La neve effettua un vero e proprio lavaggio sulle foglie…

L’impreditore pugliese ci spiega che depositandosi sulle foglie, la neve effettua un vero e proprio “lavaggio” uccidendo e asportando la fumaggine , quello strato nerastro che può svilupparsi ad opera di specie fungine che sfruttando la presenza di melata (sostanza zuccherina secreta da alcuni insetti parassiti come la cocciniglia mezzo grano di pepe: saissetia oleae) proliferano e si sviluppano. Anche altri parassiti, come la tignola dell’olivo ((Prays Oleae) che sverna come larva all’interno delle foglie risente del gelo presente sulle foglie soccombendo.

«Le precipitazioni nevose, quelle invernali ossia in un periodo lontano dalla fioritura, sono dunque per l’olivo cosa buona, in termini di efficacia, rispetto a qualunque trattamento operato dall’uomo» conclude Colangelo.«Speriamo che queste abbondanti nevicate, malgrado i disagi che stanno determinando, siano di buon auspicio per una eccellente campagna olearia 2017/2018».

Lascia un commento

*