Gli italiani fanno sexting. Più bello se da sposati.

sexting

Gli italiani fanno sesso via sms o WhatsApp. Più dell’80% pratica il sexting, è così chiamata la pratica sessuale virtuale. E non lo fanno solo i ragazzini ma soprattutto adulti e sposati. Scandalizzati? È il Global Sex Survay 2015, il rapporto annuale su abitudini sessuali e influenza della tecnologia sull’infedeltà del sito AshleyMadison.com a dare l’allarme, se così si può chiamare. Il sito, molto frequentato dagli italiani si direbbe, è uno dei più autorevoli sul web per favorire incontri extraconiugali.

Sexting in ufficio
Sexting in ufficio

Veniamo ai numeri del sexting in Italia.

Al sondaggio hanno partecipato 1.723 iscritti di cui il 52% di uomini (85% sposati) e con un’età media di 39 anni. 48% donne (82% sposate) con un’età media di 33 anni. Il sexting si fa soprattutto in ufficio alla scrivania, 7-10 volte a settimana e circa due volte al giorno. Quindi lontano da occhi indiscreti del coniuge ovviamente.

Le emozioni più frequenti? Brividi, erezioni, tensione e desiderio. Sicuramente il sexting evita i rischi legati alle avventure dal vivo con tutte le conseguenze del caso. Soprattutto litigi con il coniuge o fastidi legati all’igiene.

Si flirta senza impegno e senza promesse quindi è solo un gioco. Un vero e proprio gioco pericoloso però, perchè i messaggini hot possono creare dipendenza e anche innamoramento diventando così senza controllo sia per chi è single che per chi è già in coppia.

Sexting: come farlo

Sexting di gruppo
Sexting di gruppo

Al settimanale Io Donna Annalisa Pistuddi, psicologa, psicoterapeuta e vice presidente dell’Associazione italiana per la ricerca in Sessuologia (AIRS), suggerisce alcune dritte per “scaldarsi senza scottarsi”. Vediamo di che si tratta…

  1. Utilizzare l’italiano al meglio, curando stile, forma e ortografia. I vocaboli colti suonano eccitanti, le citazioni invece pedanti: meglio evitarle.
  2. Vietate le k invece del ch e qualsiasi slang da adolescenti. Vietate le parolacce e le spiritosaggini, bene invece una lieve autoironia, sempre molto sensuale.
  3. Perfetti i puntini di sospensione, i “dico non dico”, i “ti spiego ma un po’ mi imbarazzo”, i “non posso continuare: sono troppo su di giri, qui attorno se ne accorgerebbero”.
  4. Sì allo scambio di fantasie ad alto impatto erotico, alla descrizione di come si è vestiti, alle spiegazioni dettagliate, ma mai volgari, di cosa si vorrebbe fare, se solo si fosse insieme su una spiaggia (o in un cinque stelle a Parigi).
  5. Ci si può spingere fino a raccontare all’altro che ci si sta toccando pensando a lui. Non occorre farlo davvero: la sincerità è un optional di cui si può fare a meno.

Fare sexting non si allontana di molto dal “fare sesso” dunque. Lasciarsi desiderare ma non troppo e soprattutto farlo sicuro.

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