Ottima annata per Vinitaly. In salita l’export.

Vinitaly 2015 - Foto Ennevi

Verso il 2020 crescendo di anno in anno con l’obiettivo di incrementare l’export di vino del 50%, come annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi lo scorso anno. A partire da questa edizione del Vinitaly che, dopo quattro giorni di intensa attività, ha chiuso da poche ore i battenti contando buyer esteri di 140 Paesi; ben 20 in più rispetto al 2014. L’ALTRAITALIA con un titolo azzardato “Vinitaly in festa, obiettivo Renzi raggiunto?” dell’articolo del 20 marzo aveva già affrontato il tema e predetto questa tendenza, una crescita dovuta in particolare all’aumento del 34% degli investimenti dedicati all’incoming e alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, l’Agenzia-ICE e il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Uno sguardo all’estero, tra buyer e new entry

In totale i visitatori sono stati circa 150mila e tra loro si sono distinti in gran numero quelli provenienti dal Far East, con Thailandia, dal Vietnam, Singapore e Malesia. Crescono il Messico e anche l’Africa con new entry interessanti come Camerun e Mozambico. Bene pure il Nord Africa con la ripresa di Egitto, Tunisia e Marocco sia per il vino che per l’olio extravergine di oliva di Sol&Agrifood.

 

Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ha sottolineato che i grandi mercati di Usa e Canada rappresentano da soli il 20% degli oltre 55mila visitatori esteri. L’area di lingua tedesca, Germania, Svizzera e Austria si conferma la più importante con il 25% delle presenze, il Regno Unito è al terzo posto con il 10%. Seguono in termini numerici i buyer dei Paesi Scandinavi e quelli del Benelux. Nella top ten dei Paesi, impressiona la crescita della Francia, che precede il Giappone, mentre Cina, Hong Kong e Taiwan si collocano all’ottavo posto. La Russia, nona, è l’unica in controtendenza come conseguenza della difficile situazione geopolitica in atto. Chiude al decimo posto il Brasile. Sono in aumento le presenze da altri Paesi dell’Unione Europea, in particolare da Polonia e Romania.

La parola ai produttori

Ecco alcune dichiarazioni dei produttori italiani:

Zonin 1821 – Domenico Zonin
«Un Vinitaly effervescente. Buono il mercato interno con la piccola ripresa dell’economia che sta dando i suoi frutti. Bene appuntamenti e presenza di buyer».

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Camilla Lunelli – Ferrari

Ferrari – Camilla Lunelli
«Per quanto riguarda i buyer esteri il bilancio è positivo. Bene anche il mercato-Italia, con Gdo e ristoratori di alto livello. Ottima l’anteprima di OperaWine».

Frescobaldi – Leonardo Frescobaldi
«Sento commenti positivi e, oltre a tanta soddisfazione, vedo l’ingresso di nuovi giovani produttori e questo è un bene. Noi siamo contenti soprattutto per la qualità dei visitatori, sempre più sensibili all’origine del vino. Buyer da tutto il mondo: Usa, Estremo Oriente, Europa, siamo soddisfatti».

Antinori – Albiera Antinori
«Vinitaly è andato bene, con tanta gente e un buon mix tra italiani ed esteri».

Un’ottima annata dunque per questo Vinitaly che assiste anche al ritorno di un certo ottimismo per il mercato interno, con operatori interessati provenienti da tutta Italia, sia del canale horeca che della Gdo.

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