Siamo in Sicilia, a Palermo. La vita è come una ruota panoramica, talvolta sei su e talvolta sei giù. La risalita è sempre faticosa, ti fa conoscere il sudore, il dolore ma delle volte sa essere una grande insegnante. Ed è ciò che è accaduto all’autore L’uomo di campi e la giumenta bianca. Lui è Antonino Castelli (per tutti Nino), classe ’69, dottore agronomo palermitano e si è trovato ad attraversare un momento brutto durato circa tre anni.
La vita dura dei campi narrata con dolcezza nei dodici mesi dell’anno…
Padre e marito vive nella sua amata Sicilia a fare i conti con i problemi di lavoro in una regione dove la disoccupazione aumenta sempre più. Ed è a questo punto che, invece di fermarsi e piangersi addosso, pensa a quando era spensierato e felice, cioè al periodo della sua fanciullezza. Un percorso salutare a ritroso. Il libro percorre con nota dolce e nostalgica i dodici mesi dell’anno, tutte le fasi che che gli uomini di campagna devono affrontare, prima e dopo la raccolta dei frutti. Una sorta di manuale tecnico agronomico ma anche una vera e propria dichiarazione d’amore nei riguardi della terra.
Si riesce persino a percepire gli odori, a vivere i colori, e assaporare i sapori…
Suddiviso in dodici capitoli, quanti sono i mesi dell’anno, il titolo di ognuno di essi si ispira al “Calendario della Rivoluzione Francese”. A ogni capitolo viene associata una ricetta siciliana realizzata con i prodotti della terra del periodo in questione. Un libro che conquista tutti i sensi, coinvolgente; si riesce persino a percepire gli odori, a viverne i colori, e assaporarne i sapori. Un tuffo in un mare d’amore a tutto tondo. Un libro che serve da sprone ai tanti giovani che hanno perso o mai tracciato una rotta per il futuro lavorativo. Un connubio fra nostalgia e passione per una terra tanto amata ma forse non molto apprezzata.
Dalla lettura nei campi alle favole…
Si percepisce, infatti, il dolore di Nino per non aver forse investito di più in quella terra che in giovinezza gli ha donato semplicità. Oggi, consapevole, prosegue con ciò che lo rende felice; si prende cura del suo oliveto, si dedica all’insegnamento e alla famiglia non tralasciando però la sua passione per la scrittura. A breve pubblicherà una favola, che sicuramente sarà coinvolgente. Dal mio canto mi auguro che la vena di questo “giovane” scrittore ci faccia appassionare sempre più ai luoghi della sua fantastica terra natia, la Sicilia.
A cura di Adele Rizzi