Christmas Blues, 6 consigli per vincerla.

Christmas Blues

Lo cantava anche Dean Martin: mentre tutti sono felici e sembra impossibile non essere travolti dall’entusiasmo, dalle luci e di canti natalizi, anche allora è in agguato la malinconia, fenomeno che nell’ultimo periodo dell’anno prende il nome di Christmas Blues. Regali, preparativi, appuntamenti e consuetudini da rispettare; contrariamente a quanto si pensa, le Feste sono un momento difficile per molte persone, soprattutto perchè gli obblighi familiari e sociali aumentano, e non sempre è facile gestirli. Ma niente paura! La soluzione alla Christmas Blues esiste, e permette non solo di evitare la tristezza, ma anche di godersi questo periodo dell’anno che, se preso nel verso giusto, può riservare molti momenti piacevoli in compagnia. Lo psicoterapeuta Giovanni Porta ha elaborato alcuni piccoli consigli per vincere tristezza e cattivi pensieri della Christmas Blues.

La fine dell’anno si avvicina e con essa i bilanci di cosa siamo riusciti a realizzare…

«E’ un periodo che tradizionalmente si passa in famiglia: la televisione, i giornali, i social, enfatizzano le relazioni famigliari e sociali, che molti desiderano ma non hanno, oppure che hanno ma preferirebbero evitare. Nessuna famiglia è perfetta. Soprattutto per gli anziani, ma non solo per loro, le Feste sono anche un momento per ricordare chi non c’è più.» spiega lo psicoterapeuta.

«Oltre alla gioia il Natale e le Feste portano con sé anche la fatica. Chi è malato oltre alla gestione della quotidianità deve sobbarcarsi anche la preparazione delle feste. La fine dell’anno si avvicina e con essa, oltre agli oroscopi, anche i bilanci di cosa siamo riusciti a realizzare, e, certamente, non ci saranno solo cose positive. È normale. Il confronto con gli altri, soprattutto per le persone insicure, può risultare schiacciante. Che cosa fare allora? Per prima cosa adattarsi alle situazioni e ai momenti, ma anche seguire alcuni trucchetti di prima assistenza può risultare utile, per superare i pensieri tristi e imparare a godersi le Feste.»

Ed ecco allora i semplici ma efficaci consigli dello psicologo per far fronte alla Christmas Blues:

1. Pensare all’affetto dei propri cari

Le persone che vivono male il periodo natalizio spesso centrano la loro attenzione solo sulle imposizioni tipiche di questo periodo: dover partecipare a pranzi e cene interminabili, dover parlare con parenti che magari si frequentano poco, dover fare regali ritenuti superflui. È vero che a Natale gli obblighi familiari e sociali fioccano, ma bisogna anche ricordare che il Natale, in fondo, è la festa nella quale si celebrano i legami più importanti della nostra vita. È un momento in cui poter dimostrare l’affetto che si prova verso alcune persone. Il primo consiglio dell’esperto è appunto questo: provare a concentrarsi sull’affetto, sul calore, sulla sicurezza, e non solo su obblighi e costrizioni.

2. Trovare l’antidoto alla noia

In termini psicologici, la noia si verifica quando una persona non fa ciò di cui avrebbe voglia. Ti annoi a morte e il cenone dura altre 7 ore? Allora proponi qualcosa: un gioco, un’attività, una passeggiata, porta fuori il cane, vai a vedere la macchina nuova di un tuo parente. Insomma, crea movimento, la stasi è la fine! Ricorda che la noia è contagiosa e quindi, se tu ti stai annoiando, probabilmente anche le persone intorno a te stanno provando la stessa cosa. Alleati con loro, invece di vederle come indegni colpevoli del tuo annoiarti, e cercate di creare insieme una situazione interessante.

3. Allenare l’ironia

A chi non è capitato di imbattersi in qualche domanda scomoda tipo “Come va il lavoro?”, “Ce l’hai il fidanzato?”, “Quando ti sposi?”, “Quando ci fai un bel nipotino?” magari in mezzo a una tavolata di venti persone. È indubbiamente difficile essere trascinati al centro dell’attenzione di così tanta gente, oltretutto dietro la richiesta di spiegare elementi fondamentali della propria vita. Un modo per uscirne senza esporsi troppo né sembrare scortesi è tramite una bella risposta ironica. Una cortese ironia può essere un modo per segnare un confine tra ciò di cui si è disposti a parlare e ciò su cui si preferisce non approfondire.

4. Trasformare l’invidia in motivazione

Natale è un periodo dell’anno che evidenzia chiaramente la situazione socio-economica che una persona sta vivendo: il tipo di regali che ci si può o meno permettere, i vestiti indossati, il modo in cui si trascorrono le vacanze sono tutti indicatori del proprio tenore di vita. Vedere qualcuno con possibilità maggiori delle proprie è certamente non facile, ma avere a che fare con la propria invidia non è necessariamente un male. Lo diventa se ci iniziamo a svalutare, a sentirci inferiori e mediocri. Molto più produttivo è fare un elenco delle cose che si invidiano, e provare durante l’anno a raggiungerle, quando possibile. Quando è impossibile, ricorda che le cose più importanti della vita non si possono comprare, e che se riempi la tua vita di beni immateriali quali amore, amici, interessi puoi sentirti comunque ricco.

5. Scegliere bene i regali

Non importa che siano doni faraonici o piccoli pensieri: sceglili con cura. Farà piacere a chi li riceve vedere che gli oggetti che doni sono frutto di un attento e personalizzato pensiero. Facendo bella figura coi regali, la tua autostima potrà reggere con un po’ più di facilità le domande scomode e le eventuali invidie.

6. Apprezzare il buon cibo

Uno degli elementi che caratterizzano il Natale sono i piatti tipici, dolci e salati, che si possono trovare in tavola durante questo periodo dell’anno. L’ultimo consiglio è di gustarsi realmente ciò che si mangia e considerarlo come un regalo per sè stessi, magari un piacevole strappo alla dieta.

Psicoterapeuta esperto nell’utilizzo di tecniche artistiche nella relazione di aiuto, Giovanni Porta è anche perfomer teatrale e poetico. Psicologo psicoterapeuta di orientamento gestaltico, è esperto in alimentazione e teatroterapia. Vive e lavora tra Roma e Milano e da anni realizza laboratori e percorsi in cui l’arte viene utilizzata con finalità terapeutiche.

Isabella Feltrin

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