Viaggiatore all’avventura nel mondo, la storia di Nema.

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Professione: viaggiatore. Meta: il mondo. Passione: raccontare quello che vede. Questo in poche parole l’identikit di Nema, nome d’arte di Nemanja Dajic, ragazzo triestino che si sente cittadino del mondo da quando ha scoperto la sua vocazione di avventuriero. L’ultima grande impresa di Nema è stata la traversata dell’Europa orientale da Saigon, città più popolosa del Vietnam, a Trieste senza aerei e con soli mezzi pubblici.

Sono cresciuto con l’idea che niente è impossibile, che qualsiasi ostacolo, per quanto grande, può essere superato in un qualche modo…

«Sono nato a Smederevo, quando era ancora Yugoslavia, ora Serbia; siccome da piccolo soffrivo di asma i medici hanno suggerito alla mia famiglia di spostarci in una città vicina al mare, così ci siamo trasferiti a Trieste quando io avevo cinque anni, e già allora, in possesso del mio primo passaporto, viaggiavo su e giù per i Balcani a trovare i nonni

Da Trieste alla scoperta del mondo…

Ad oggi sono 30 i Paesi che Nema ha visitato, sempre con l’Italia nel cuore. «Ogni volta che sono a Trieste provo quella sensazione che riempie il cuore, che appunto mi fa sentire a casa. Però mi adeguo velocemente a posti diversi e dal mio punto di vista la cosa più importante per sentirsi a casa sono le persone, non tanto i luoghi.»

«Il mio viaggio più lungo è stato senz’altro la mia prima volta in Australia, durato quasi 2 anni: sono stato 2 mesi in Tasmania, ho risalito la costa orientale fino a Cooktown, poi in camper ho fatto il giro delle due isole principali della Nuova Zelanda in circa un mese. Da lì sono andato in Indonesia, Malesia, Thailandia, Laos e Cambogia, per tornare a casa dopo quasi un anno e mezzo senza dire niente a nessuno… Probabilmente è stato anche il mio viaggio più importante, che mi ha cambiato, che mi ha fatto maturare e intuire i miei limiti. Prima di allora io non avevo mai vissuto da solo e, da un giorno all’altro, con lo zaino in spalla, senza conoscere nessuno, mi sono ritrovato all’altro capo del mondo.» Niente programmi, pochi soldi, lo smartphone per documentare le sue avventure: questo l’essenziale per il viaggiatore Nema, che dell’Italia ama più di tutto la creatività e il cibo: oltre al gusto, di cui sente la mancanza soprattutto dopo qualche giorno all’estero, Nema ricorda sempre l’effetto positivo sull’umore della buona cucina italiana.

Curiosità, fuga, sfida…tutte le declinazioni del viaggio.

«Tante cose mi spingono a viaggiare: all’inizio la curiosità di vedere culture diverse, altre volte viaggio per lasciarmi alle spalle qualcosa che mi dà noia, altre ancora il viaggio è una sfida con me stesso, focalizzo il mio obiettivo in un posto ed in una maniera o nell’altra lo devo raggiungere…»

Un’autentica sfida è stata l’ultimo grande viaggio di Nema: da Saigon a Trieste senza mai salire su un aereo e utilizzando solo mezzi pubblici. Quattro mesi, da maggio ad agosto 2017, tappe Saigon (attuale Ho Chi Minh), Pechino, Mosca e infine Trieste. Fra queste una serie di avventure in altrettanti nuovi luoghi: «Ho visitato diverse città del Vietnam oltre a Saigon, tra cui Huè, Da Lat, Nha Trang, Halong bay, Hanoi; poi in sleeping bus – bus notturno – ho raggiunto il confine con la Cina. Qui sono stato a Kunming e per raggiungere Xi’an ci ho messo 36 ore, avendo sbagliato treno; fino a Pingyao ho preso il treno superveloce – che raggiunge i 315 km/h. Poi da Pechino con 6 giorni di viaggio sulla transmongolica sono arrivato a Mosca e infine in treno sono tornato alla mia Trieste. Nelle varie città mi spostavo con i tuk-tuk oppure noleggiavo motociclette o bici.» Oltre ai reportage sulla sua pagina Facebook e sul profilo Instagram, Nema sta scrivendo un libro con gli episodi più significativi tratti dai suoi diari di viaggio e ha pubblicato la canzone Don’t know what I want, che racchiude i suoi selfie e i suoi pensieri di viaggiatore.

Isabella Feltrin

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