Maledetti Toscani, viaggio tra pellami e sapori di qualità.

Maledettamente bravi, maledettamente creativi e comunicativi. Simpatici “a pelle” visto che è proprio la pelle che scelgono, lavorano, producono nei diversi settori dell’abbigliamento, ad essere la ragione della loro vita imprenditoriale e forse di vita. Maledetti Toscani: un binomio, una storia, una imprenditoria e un futuro tutto da raccontare. 

Alessandro e Nicola Quadri: così diversi ma così maledettamente simili quando mettono in campo la loro creatività.  Passandosi il testimone l’uno con l’altro con un solo obiettivo: tagliare di volta in volta il traguardo della genialità. Vengono da lontano i Quadri: una storia che ha inizio nel 1848. Alessandro, detto il “Belli”. Segno zodiacale leone. Orgoglioso, tenace, maniacale per il “tutto e sempre made in Italy” ed ossessivo quando si tratta “del rispetto per il cliente, sempre e comunque”. Trequartista da piccolo quando giocava a calcio adesso si è spostato nel ruolo che più lo compete “il regista dell’Azienda”. L’altra metà del cielo, come il nostro Belli ama definirlo, è “Nikke”, al secolo Nicola: meticoloso, preciso, perfezionista, attento ai dettagli ma soprattutto maniacalmente creativo. Segno zodiacale: manco a dirlo, Vergine. Subito sembra “il bel tenebroso”, poi diventa sorgnone. Ma quando entra in sintonia piazza i colpi migliori: perché è maledettamente artista, a tutto campo. E’ creativo il Nikke: disegna a mano, costruisce a mano, taglia la pelle conciata a mano; e tutti i negozi MT in Italia e nel mondo sono usciti dalla sua testa.

Un binomio del genere, che ben si completa con la “Roca” e la “Silvia”, le di loro mogli, non poteva che lasciare il segno: nel panorama  dell’artigianato rigorosamente made in Italy, dell’imprenditoria allo stato pure, in un luogo d’Italia pure lui maledettamente bello: quel lembo di terra toscana tra Cortona e Montepulciano, ricco d’arte, di storia, di vino e di pelle lavorata. Già, la “Roca” e la Silvia: La Roca si occupa delle nuove collezioni Donna, sue le idee innovative; ovviamente non è tutto: perché suo è anche il controllo amministrativo.

E poi la Silvia: segno zodiacale Bilancia, ovvero tenace, diretta più di un dardo. E’ l’altra parte creativa dell’Azienda, non sopporta gli insuccessi, arriva sempre al risultato; lei è Silvia..e basta; niente soprannomi se non uno “ho da fare. Punto”; anima vulcanica e creativa è l’altra metà del Belli.

Super tuscan a 360 gradi. Ogni capo di abbigliamento, che siano giubbotti, giacche, borse, cinture, portafogli, accessori, è una storia di idee, tentativi, traguardi, successi. Ma c’è un altro angolo maledettamente bello, un po’ il fiore all’occhiello tutto da incorniciare di questi geniacci dei Quadri: quello delle scarpe. Lo vogliamo raccontare: per una storia di artigianato puro. Nascono dalla testa del Nikke, colori che sembrano prestati dall’arcobaleno talmente sono innovativi; e poi la scelta del pellame con l’andare a scovare quelle piccole aziende quasi a conduzione familiare che ti danno quella garanzia di italianità, professionalità, rigorosità e soprattutto che ti sanno riprodurre fedelmente quello che poco prima era una semplice idea. Dal mocassino alla scarpa sportiva, dallo stivaletto alla cura del tacco , sia per lui che per lei, questi Maledetti Toscani vogliono che la scarpa possa accompagnare il cliente per un lungo cammino, quasi ad essere fiera di quella produzione tutta italiana che sembra davvero stia scomparendo per tanta parte. 

“La spinta che muove me mio fratello Nicola in questa fantastica avventura è il voler portare avanti ad ogni costo il made in Italy: ogni singola componente del prodotto finito è rigorosamente italiano. E’ il risultato della scelta di artigiani, maestri conciatori, tagliatori che ancora oggi esistono e lavorano sul nostro territorio. Un prodotto cinese non ha la nostra storia e non può avere la qualità di un prodotto italiano; nei dettagli e nell’insieme. Noi produciamo l’opposto; la piccola fibbia, la cucitura, il bottone, la stringa è solo e soltanto artigianato italiano. E diamo una importanza primaria alla salute non solo di chi lavora per noi ma anche e soprattutto per il consumatore. Perché quando indossa un nostro prodotto sa che sta mettendo qualcosa che è scaturito dalla nostra mente, dal nostro cuore, con materiale assolutamente italiano e di qualità superiore, dove l’etica della produzione non può essere messa in discussione, venire in secondo piano E’ l’orgoglio di questa Azienda; è il lavoro, la passione e la determinazione mia e di Nicola nel vedere che i nostri clienti è come se indossassero una parte dell’Italia. Passione, creatività, designer, prove e contro prove per dare forma all’idea e per continuare su un cammino vincente. Quando creo ho bisogno di isolarmi – aggiunge Nicola – devo emozionarmi, concentrarmi, accostarmi al singolo capo in pelle e riprodurre in me quella sensazione unica di essere un tutt’uno con quello che ho in testa. Ogni disegno, ogni colore, ogni forma nasce dall’anima: non c’è spazio all’improvvisazione, solo al sentimento. Per questo Maledetti Toscani non è solo un marchio di qualità. Ma di storia, di garanzia, di innovazione ma anche di continuità. Tutto questo si riflette anche nell’arredo di ogni singolo negozio: dove i nostri clienti entrano, sono coccolati, respirano quel profumo di capi di abbigliamento; scelgono in una atmosfera vintage”. 

Un’atmosfera davvero unica; ma non basta. Perché o si è maledettamente bravi, fino in fondo, o alberga la banalità, il qualunquismo “quel pressappochismo che non solo ci dà fastidio ma che mortifica la grande creatività ed imprenditoria di noi italiani – dice Alessandro – e lo vediamo quando andiamo a scovare, quasi a km zero perché la Toscana è ricca di artigianato di alta gamma, quelle piccole aziende che sono dei gioielli di lavorazione; gente seria, appassionata, volitiva. Quello che a noi serve per sempre propositivi, apprezzati. Unici se vogliamo”.

E da Maledetti Toscani quali sono il Belli e Nikke non potevano non cimentarsi in un’altra realtà: anch’essa fatta di passione, imprenditoria, completamente diversa dalla precedente. Realtà fatta di gusto, di scoperta di sapori, di odori, di cibo sano, genuino. Dove la selezione regna sovrana e la qualità non è solo garanzia per il consumatore ma alta gamma di prodotti diversi dei quali stavano scomparendo e che solo gli artigiani del gusto non hanno fatto estinguere. E cosa ti vanno a scegliere come nome di questo paradiso genuino, italiano, succulento…pronto solo da degustare: Toscani al Dente. E qui dovremmo aprire un altro capitolo della famiglia Quadri. Tutto da raccontare. 

Cibo di maniacale qualità, tutto toscano certificato; assenza totale di conservanti o antiossidanti a km zero, prodotto da piccole realtà biologiche tra Siena ed Arezzo. Concepito come una rivoluzione nel mondo “food & beverage” ha come unico e solo di partenza e di arrivo il cliente, che non ha età: dai bambini agli adulti alla terza età con “Toscani al Dente” si hanno due sole certezze: rigoroso disciplinare nella produzione assolutamente biologica e massima attenzione per il consumatore, che deve tornare ogni volta più convinto di assaporare un angolo unico della Toscana.

Vogliamo presentare un menu in carta in questo periodo?
Si va dall’antipasto di fegato spappolato su crostini di pane toscano arrostito; tra i primi citiamo i ravioli di patate con ragù d’oca; o i pici all’aglione. Fuori i secondi: lampretonno del Chianti, ovvero panino da lampredotto con tonno del Chianti, con salsa verde leggermente piccante. Per chiudere con una crostatina di fichi caramellati.

Tutto….maledettamente buono e realizzato dal nostro cuoco Franco Cantini.

Anche qui una storia di famiglia la gastronomia; perpetuata nel tempo, voluta e riproposta dal duo Quadri. Che a ben pensarci hanno dei figli: una bella squadra; per ora piccoli ma razzolano già in Azienda.

Salutiamo Alessandro e Nicola nella magica atmosfera di Montepulciano: il loro tempio, la loro cabina di regia. Promettono per questo 2019 nuove collezioni, nuovi colori, apertura di nuovi mercati. Ce lo raccontano con semplicità, con quell’entusiasmo genuino e goliardico di chi sa di avere già, sull’ennesimo traguardo, maledettamente vinto.

 

                                                  Lorenzo Palma

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