Roma Bar Show: il brindisi italiano ma internazionale

Un tripudio di seminari, main masterclass, competizione da tutto il mondo, dove l’Italia ha recitato un ruolo di assoluta eccellenza. Si è tenuta in questi giorni la prima edizione del Roma Bar Show, importante evento italiano che unisce tutto il mondo del beverage e della mixology.

L’obiettivo era quello di trasformare questa grande manifestazione nella fiera leader in Italia dedicata al mondo del bar e dell’accoglienza, diventare un punto di riferimento per gli operatori professionali dove poter scoprire le ultime tenenze del settore in termini di prodotti, equipment, materie prime e semilavorati.

Quest’anno ad aprire i calici è stato il Centenario del Negroni, declinato nelle interpretazioni di rappresentativi bartender italiani. Tra le aree tematiche, il Mexico Village, che con i distillati di agave ha raccontato le tradizioni legate a questa terra, grazie a un cocktail bar in stile messicano con guest bartender di diverse realtà del panorama internazionale. E poi la Gin Area, vero punto di incontro tra i produttori di Gin italiani e internazionali; la suggestiva Terrazza del Palazzo dei Congressi con il suo splendido belvedere che abbraccia l’intera città di Roma dove si è celebratol’aperitivo italiano con una serie di eventi.

Tra i tanti protagonisti di questa edizione:

ENGINE. A presentarci il brand Paolo della Mora, Founder grande appassionato di moto, imprenditore e consulente nel settore della moda e degli spirits, fondatore inoltre dell’osteria Campamac a Barbaresco.
Engine è un gin 100% Made in Italy e biologico Ingredienti lavorati artigianalmente da mastri distillatori in un laboratorio in Alta Langa. Qui il gin viene prodotto in piccoli lotti, con una distillazione sottovuoto a bassissime temperature grazie all’uso di un evaporatore rotante di ultima generazione, che garantisce una concentrazione elevata di aromi e profumi totalmente naturali, e poi imbottigliato a mano. L’elemento più caratteristico è senza dubbio il suo pack. Un omaggio al mondo dei motori e ai miti cult degli anni Ottanta, attorno al quale è stata costruita tutta l’immagine del prodotto

GIARDINI d’AMORE. Una linea elegante e ricercata di liquori realizzati a mano, da assaporare in purezza, per meditare o rallegrarsi, che trova massima espressione nella creazione di cocktail e nella miscelazione. Dai giardini Siciliani che guardano il mare a pochi chilometri da Taormina (Me), lo studio attento della tradizione e il grande rispetto delle pregiate materie prime si traducono in una curiosa interpretazione del gusto mediterraneo.
Liquore alla cannella, al fico d’india, al limone per arrivare fino alla mandorla e alla liquirizia. Materie prime di grande successo che fanno quest’azienda un vero fiore all’occhiello della nostra Sicilia. Ma uno dei momenti più attesi della manifestazione è stata la finale italiana di “The vero Bartender”, cocktail competition targata Montenegro così come la gara ciclistica “La classica 2019”, competizione promossa da Martini Racing che ha segnato la partecipazione di ciclisti provenienti da tutto il mondo

Tra le novità annunciate RBS Academy, una serie di laboratori tenuti da alcuni dei più importanti esponenti del bartending italiano e internazionale, dove è stata esplorata la creatività e l’eccentricità londinese, il tocco italiano che ha conquistato il mondo intero, la storia e la tradizione che si miscelano con l’innovazione, come la scienza applicata alla miscelazione possa creare drink rivoluzionari. Mentre tra i protagonisti attesi, Antonio Parlapiano del The Jerry Thomas Speakeasy di Roma che ha spiegato tecniche e segreti di 10 drink iconici, ma anche Filippo Sisti che  ha raccontato la “Sinergia tra Bar e Cucina, conoscenza e logica nella miscelazione di Talea Cocktail Bar” di Milano,Flavio Angiolillo, al centro del “Giro del Mondo seduto al bancone di Iter” e ancora Simone Caporale, Remy Savage, Gabriele Manfredi, Tony Pescatori e tanti altri.

Lorenzo Palma

 

 

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