Progetto Buddy: lo spazio online di ascolto sicuro e personalizzato

Uno spazio virtuale di sostegno e ascolto che può sembrare, invece, “umano”. Tutti, avremmo bisogno di un “Buddy”.

Progetto Buddy ( che si legge BADDI)è un servizio online gratuito, nato dal lavoro della ONLUS Pen Paper Peace, che offre a studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado un supporto scolastico ed emotivo personalizzato. 

 

Il progetto Buddy in aiuto degli studenti
Il progetto Buddy in aiuto degli studenti

 

Ogni studentǝ ha a disposizione unǝ Buddy pronto ad ascoltare, consigliare e motivare, proprio come una sorella o un fratello maggiore, attraverso incontri individuali online.

 

Buddy
Buddy

CHE COS’è PROGETTO BUDDY

Progetto Buddy offre un supporto versatile e personalizzato, aperto e dinamico, rivolto a chiunque voglia farne parte.

A spiegarcelo meglio è Linda Staffieri, coordinatrice del progetto, apparso peraltro come pubblicità televisiva qualche settimana fa.

 

1.. Da quale stimolo nasce il progetto Buddy?

Progetto Buddy nasce da un’esigenza crescente di supporto e connessione tra le persone più giovani. Nel momento in cui è stato progettato c’era il lockdown, dunque l’isolamento era ancora più marcato. Oggi, anche senza lockdown, il problema rimane.
Gli studenti ci comunicano continuamente quanto si sentano soli e come questa condizione interferisca con il loro rendimento scolastico. E Progetto Buddy cerca di dare una risposta proprio a questa domanda sociale.
Offriamo alle studentesse e agli studenti un compagno di viaggio, una persona con cui condividere esperienze, difficoltà, o che semplicemente stia lì per ascoltarli. E che dia anche una mano con i compiti, qualora ce ne sia bisogno.
Il tutto avviene gratuitamente e online, proprio per consentire una maggiore accessibilità.

2. Vi rivolgete soprattutto ai giovani e agli studenti: che riscontro avete avuto e in quali luoghi fisici vi rivolgete?


Il servizio è offerto a studenti di medie e superiori e il riscontro è decisamente positivo. Le persone giovani infatti, sono molto ricettive alle nuove modalità di connessione e supporto, specialmente in un periodo in cui la socializzazione e il benessere psicologico sono temi cruciali per loro. Il progetto ha riscosso un grande interesse proprio per la sua capacità di rispondere alle loro necessità di creare legami autentici, scambiarsi esperienze, trovare supporto emotivo in un contesto sicuro e aperto nonché ricevere un aiuto scolastico gratuito!
Anche le Buddy e i Buddy che fanno i volontari da noi sono felici di far parte della comunità e di dare una mano nella costante implementazione del progetto. Poter fare volontariato online, inoltre, consente anche a chi ha molti impegni di attivarsi per combattere le diseguaglianze sociali.
Per quanto riguarda i luoghi fisici, invece, ci rivolgiamo a scuole, centri aggregativi giovanili e altri enti del terzo settore. Siamo aperti a collaborazioni con chiunque condivida i nostri valori!

3. Prevedete nel futuro il coinvolgimento delle istituzioni competenti per materia nel settore giovanile? 

Il settore giovanile ha bisogno di un forte supporto istituzionale per affrontare le sfide che i giovani si trovano ad affrontare quotidianamente, come l’inclusione sociale, la formazione, la partecipazione attiva e la creazione di opportunità di crescita. In futuro, speriamo di poter collaborare con enti pubblici e privati, che possano contribuire con risorse, esperienza e know-how, facilitando la realizzazione di politiche e iniziative che rispondano in modo concreto alle esigenze delle persone giovani. Il nostro obiettivo è quello di creare un ecosistema che, con il supporto delle istituzioni, possa realmente fare la differenza. In Progetto Buddy utilizziamo il metodo dello User-centred Design: cioè chiediamo ai ragazzi e alle ragazze stesse di cosa hanno bisogno. Perché queste richieste non restino inascoltate, però, c’è bisogno del contributo di tutte e tutti, comprese ovviamente le istituzioni.

 

4. Quali sviluppi futuri prevedete per il progetto?

Ci piacerebbe espanderci capillarmente su tutto il territorio. Date le condizioni di difficoltà di molte famiglie, infatti, sappiamo che un servizio come Progetto Buddy potrebbe costituire un asset fondamentale per il benessere delle loro figlie e dei loro figli. Quanto sarebbe bello se ogni studente e studentessa in Italia sapesse che, anche se sta vivendo un brutto periodo, c’è una Buddy o un Buddy pronto ad ascoltarlo?

 

Per maggiori approfondimenti sulle modalità di lavoro del Buddy, visita il sito https://progettobuddy.com/ o guarda il video su Youtube al seguente link https://youtu.be/4i8vLoGz2cM

 

Intervista a cura di Chiara Vannini

 

 

 

 

 

 

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