Fondata a Roma nel 1974, EHMA – European Hotel Managers Association è oggi una delle realtà associative più autorevoli nel panorama dell’hôtellerie di alta gamma. Nata dall’iniziativa di un gruppo di Direttori Generali accomunati da un forte senso etico e da un’idea condivisa di ospitalità, EHMA rappresenta un network d’élite che valorizza il patrimonio alberghiero europeo promuovendo la formazione, l’innovazione e l’eccellenza nel servizio.
L’associazione conta oggi oltre 470 soci in 24 paesi, a capo di 400 strutture di alto livello, per un totale di 86.000 camere e 66.000 dipendenti: una rete imponente che testimonia la centralità del ruolo del General Manager nel costruire esperienze di qualità e modelli di ospitalità sostenibili e distintivi.

Per approfondire la missione di EHMA e comprendere meglio la visione dell’associazione in un momento di grandi trasformazioni per il settore alberghiero, abbiamo intervistato Ezio A. Indiani, attuale Delegato Nazionale EHMA nonché General Manager dell’Hotel Principe di Savoia di Milano. Con lui abbiamo parlato del valore della formazione continua, del ruolo strategico della leadership nel settore hotellerie e degli obiettivi futuri dell’associazione.
In che modo l’Associazione continua oggi a perseguire questa missione in un contesto di continua evoluzione come quello dell’hotellerie internazionale?
Abbiamo stretti rapporti molto interessanti con la Cornell University of New York che con l’Ecole Hotelier di Losanna per facilitare sia la formazione dei ragazzi neo frequentanti le scuole sia coloro che sono già operativi nelle strutture ma desiderano migliorare il proprio know-how. Al momento dell’iscrizione, se nella struttura di provenienza esiste un Direttore aderente ai circuito EHMA, vi sono notevoli scontistiche. A livello italiano, esistono gli stessi vantaggi ma abbiamo messo in campo un programma chiamato ” MENTOR ME” : il Mentor – il Direttore socio EHMA – e il Mentee – di solito soggetti giovani ma già con posizioni di lavoro importanti, non dello stesso albergo, restano a stretto contatto per un anno, dove il Mentor segue il suo Mentee in ogni fase del suo lavoro, in modo da definire, migliorare, evolvere il suo know how nei vari processi decisionali che, nello svolgimento della propria attività, deve assumere. É stata un’iniziativa che ha trovato davvero molto entusiasmo sia fra i Mentee che fra i Mentor e abbiamo consegnato molti attestati di frequenza positiva e di crescita professionale.
In aggiunta, mi preme segnalare che, nel mese di Novembre 2025, consegneremo al giovane che si è distinto di più – in base a precise valutazioni di una commissione riunita ad hoc, su indicazioni del Mentor – il primo premio dedicato a Stefano Biscioni, Head Hunter – scomparso due anni fa – che ha collaborato con la maggior parte dei Direttori di Hotel, procurando alle strutture giovani promettenti. In collaborazione con una storica realtà imprenditoriale veneziana, strutturata in diverse aziende e operante da 40 anni nella fornitura di servizi B2B a imprese private europee che lavorano nell’ospitalità alberghiera, si è deciso di stanziare ogni anno un fondo per far sì che al mentee meritevole venga messa a disposizione una borsa di studio a copertura completa di vitto, alloggio e viaggio per una settimana di formazione alla Cornell University nell’ambito del management alberghiero.
In che modo i Direttori di Hotel possono aderire a EHMA?
Il nostro Vademecum per aderire è molto preciso, con un numero di accoglimento delle domande limitato: attualmente siamo in 120 aderenti e non possiamo superare il 25% del totale. Il candidato deve essere un Direttore appartenente a un hotel 5 stelle – ma stiamo valutando anche i 4 stelle – e deve essere proposto da due soci EHMA già attivi e che già conoscono il candidato. Tra i requisiti essenziali, l’esperienza, che sappia lavorare in gruppo, che sia autorevole ma non autoritario, che sia riuscito nel tempo ad instaurare un buon rapporto con lo staff di lavoro, di fiducia e di apprezzamento reciproco nello svolgimento delle mansioni. L’attività dei “recruiter” non è certamente ispettiva, ma di approfondimento delle attività del futuro socio, in modo da poterlo ” raccomandare” ai membri di EHMA come soggetto affidabile, dotato di quelle caratteristiche che l’etica professionale richiede: il tutto, seguendo processi semplici e confidenziali.
L’attenzione che date ai giovani è lodevole: qual è l’elemento che manca al settore dell’hotellerie ( ma anche della ristorazione) nel reclutare personale qualificato?
La formazione, investire nei processi di formazione: su 10 camerieri, spesso, 1 solo davvero è qualificato. E quindi che si fa? Bisogna formarli, dar loro tutti gli strumenti per far fronte con professionalità a tutte le situazioni che, nella propria area lavorativa, si pongono quotidianamente.
Ritengo che il futuro della ristorazione e dell’hotellerie sia una challenge continua, un mondo in continua trasformazione: bisogna essere in grado di recepire ciò che i giovani desiderano, aspettative diverse e adeguarci a questo nuovo modo di approccio al lavoro, con interventi mirati per riempire di contenuti diversi un contenitore comunque uguale.
Tutti gli hotel EHMA, posseggono la caratteristica di valorizzare le risorse e promuovere i percorsi lavorativi dei giovani in ingresso ma anche e soprattutto di coloro che già operano da tempo, in un’ottica di collaborazione tra tutti i componenti dello staff, maturando capacità critiche nell’operato, senza sentirsi sottovalutati o non apprezzati appieno.
Intervista a cura di Chiara Vannini