⌈L’EDITORIALE DEL LUNEDÍ⌉
Le cronache di questi giorni ci mostrano con durezza quanto una giornata al mare, per riuscire a godere di un pò di estate, può costare quanto una settimana di spesa. Il “caro spiagge” è solo l’ennesimo sintomo di un’estate diventata, per molti, un lusso. Vacanze per chi può, quotidianità per chi resta. E allora restiamo. Ma non per rinunciare — per ricominciare.
Restiamo dove c’è ancora tanto da fare, da raccontare, da costruire. Restiamo nei borghi che si stanno risollevando, nei quartieri dove le relazioni valgono più dei profitti, nei centri sociali, nelle biblioteche aperte d’agosto. Perché anche qui, in mezzo a ciò che resta fuori dalle rotte del turismo di massa, c’è bellezza che resiste.
Non vogliamo cedere al cinismo di chi ripete che “tanto non cambia mai nulla”. Cambia eccome. Cambia ogni volta che raccontiamo queste storie e decidiamo che vale la pena farle conoscere. È quello che cerchiamo di fare ogni giorno con L’AltraItalia: raccontare un Paese che non si arrende al disincanto.
Così, mentre i notiziari ci parlano di vacanze irraggiungibili, di un’estate che non è più estate, faticosa, noi scegliamo di guardare a ciò che rimane accessibile a tutti: la cura, l’impegno, la solidarietà. E ci chiediamo: non è forse questo il modo più autentico di prenderci una pausa dal mondo che corre?