Intervista a Rita Bagueira, direttrice del noto magazine ” Dentrocasa” e ambasciatrice di un innovativo e diverso approccio alla tradizionale “skincare”, di cui ancora si parla poco, nel “tempio della calma della pelle” chiamato Skindiciotto
Chi è Rita Baiguera
Professionista poliedrica nel mondo della bellezza e della comunicazione, è attualmente Direttrice creativa e co-direttrice della rivista DENTROCASA. Ha affiancato alla sua carriera editoriale un percorso raffinato nell’estetica avanzata, tanto da diventare ambassador di un noto brand francese di alta gamma riconosciuto a livello mondiale per il suo approccio clinico, olistico e personalizzato alla cura della pelle.
Con il progetto Skindiciotto, inaugurato nel cuore di Brescia, ha dato vita a un luogo che è insieme laboratorio estetico, spazio d’arte e rifugio sensoriale, dove la pelle viene trattata come un organismo vivo, in connessione costante con emozioni e vissuti. Visionaria e attenta ai dettagli, Rita Baiguera porta avanti un’idea di benessere profonda, dove estetica e interiorità si fondono in un’unica esperienza.
Il progetto: da Skincare a Skincure

Nel cuore storico di Brescia, in via Gramsci 18, apre le porte Skindiciotto, il laboratorio estetico diretto da Rita Baiguera: non un semplice centro di skincare, ma un luogo dove la pelle è protagonista di un approccio nuovo, completo, consapevole. Qui si parla di “skincure”, e non più solo di skincare: una visione evoluta della cura cutanea, che parte dall’individualità biologica di ciascun cliente per costruire trattamenti su misura, in costante ascolto con il corpo e con l’anima.

Credit. Piero Gemelli
La location è un autentico gioiello dell’architettura Liberty: lì si inserisce il nuovo “tempio” dell’estetica della pelle, uno spazio esperienziale in cui bellezza, moda e arte si intrecciano con naturalezza e attenzione alla cura di sè stessi. L’ambiente, curato nei minimi dettagli, è pensato come contenitore di design e opere d’arte, dove ogni elemento dialoga con l’identità del progetto, restituendo un’atmosfera sospesa, elegante, personale.
Una metodologia esclusiva

Un’unica forza ma essenziale e che risiede in un approccio clinico e sartoriale: prodotti composti da formulazioni ad altissima concentrazione di principi attivi, pure e complesse, uniti a protocolli rigorosi e scientificamente fondati. Il principio guida? L’“Istante della Pelle”, ovvero la consapevolezza che lo stato dell’epidermide varia in base a fattori esterni (clima, inquinamento, stress ambientale) e interni (emotività, ormoni, stile di vita, età).
Il compito del professionista è quindi quello di leggere la pelle nel suo esatto momento biologico, adattando ogni trattamento a ciò che la cute comunica.
Oltre la bellezza: un luogo che accoglie
“Il nostro obiettivo è accogliere ogni persona come se fosse a casa“, racconta Rita Baiguera. “Skindiciotto vuole essere un luogo sicuro, dove prendersi cura della pelle e, allo stesso tempo, delle proprie emozioni. Crediamo che la bellezza non sia un fine, ma il riflesso visibile di un equilibrio interiore. Per questo, ogni percorso che offriamo parte da un ascolto profondo”.

Skindiciotto seleziona le migliori aziende nel panorama beauty internazionale, perseguendo l’eccellenza in ogni dettaglio: ricerca, qualità, formazione, materia prima. Il risultato è un’esperienza di skincure di alta gamma, in cui la pelle viene concepita come un organo vivo, sensibile e connesso all’interiorità della persona. Il progetto nasce anche come “contenitore” della rivista “Dentrocasa” , anch’essa di proprietà di Gianpalo Natali: imprenditore visionario che ha visto in questa “ cattedrale” un forte connubio fra beauty, fashion e design”.
L’INTERVISTA A RITA BAIGUERA

1. Da “Skin Care” a “Skin to Cure”: puoi raccontarci questa interessante metodologia che hai sviluppato nel tuo spazio dedicato al benessere fisico e mentale?
Il nostro approccio è molto diverso da quello dei tradizionali centri estetici. Qui, le persone si ritrovano faccia a faccia con se stesse. Tutto parte dalla pelle, intesa come un ecosistema complesso, collegato al microbiota intestinale. L’idea alla base della “Skin to Cure” è proprio questa: lavorare sul benessere interno per curare realmente ciò che la pelle manifesta all’esterno.
Spesso affronto il concetto di dermobiotica funzionale: si analizza l’equilibrio tra intestino e pelle per individuare la causa originaria del problema, e da lì si consiglia un trattamento estetico davvero mirato. I nostri clienti non ci vedono come un semplice centro estetico, ma come un luogo di trasformazione e benessere a 360 gradi, che comprende alimentazione, attività fisica, integrazione e consapevolezza psico-emotiva.
Ad esempio, pochi sanno che i lipidi della pelle non si ricostruiscono semplicemente con una crema idratante. E poi: non esistono “tipi di pelle” in senso assoluto, ma fasi della pelle, spesso influenzate da fattori interni come l’alimentazione, lo stress o gli squilibri ormonali.
Il nostro è un vero percorso di indagine, non un semplice trattamento estetico. Quando incontro una persona, spesso riesco a capire da come si presenta quale tipo di alimentazione segue e da dove può originare una determinata problematica.
Abbiamo costruito un circuito su misura, che può includere lezioni di Pilates, percorsi detox, consulenze nutrizionali e trattamenti specifici. Tutto è personalizzato, persino gli integratori, che selezioniamo e formuliamo personalmente per regolare parametri come la glicemia. La curva glicemica è infatti alla base di moltissimi disturbi – soprattutto dopo i 45-50 anni – e agire su di essa porta benefici visibili anche a livello estetico.
La pelle, per noi, è una mappa, una sorta di carta d’identità del nostro stile di vita. E tantissime persone arrivano proprio per questo: perché desiderano un cambiamento reale, che parte da dentro.
Il percorso sulla pelle non può essere unilaterale: funziona solo se fatto insieme, al 50%. Io ci metto la mia esperienza, ma serve anche la volontà della persona di trasformarsi, di prendersi cura di sé – nel corpo e nella mente.
Nel nostro metodo, parliamo spesso di “calma della pelle” come risultato della “calma dell’intestino”, in controtendenza rispetto alla moda di scrub, peeling e trattamenti aggressivi. Educhiamo le persone a conoscere davvero i prodotti, i loro ingredienti, e a capire che la dermobiotica sarà sempre di più il futuro della bellezza consapevole.
2. Qual è stato il tuo percorso di formazione per arrivare a fare questo tipo di consulenze?
La mia formazione nasce principalmente dalla passione e da un lungo percorso di ricerca personale sulla pelle, sulla chimica del corpo e su uno stile di vita sano – che è anche il mio stile di vita quotidiano. Non ho una formazione medica o dermatologica, ma collaboro con una rete di professionisti del settore: medici, nutrizionisti e insegnanti certificati di Pilates.
Ogni prodotto che utilizzo, ogni attività che propongo, viene prima testata da me in prima persona. Questo spazio è stato concepito come un vero e proprio tempio del benessere, un luogo intimo, curato, con atmosfere esoteriche e riservate. Accogliamo anche personalità del mondo della moda e dello spettacolo – tra cui, ad esempio, la stilista Elisabetta Franchi – e spesso lo spazio viene riservato per esperienze private, giornate intere dedicate al riequilibrio e alla trasformazione.
È molto più di un centro estetico: è un’esperienza che spesso porta le persone a voler iniziare un vero e proprio percorso psicofisico. Credo profondamente nel principio del mens sana in corpore sano, ed è da lì che nasce tutto.
3. Come si può entrare in contatto con te e con il tuo centro?
Per scelta, non ho un sito web né un e-commerce. È una decisione voluta, perché il mio lavoro si basa sulla relazione e sul contatto diretto.
Chi è interessato può scrivermi in privato sulla mia pagina Instagram: da lì fissiamo una consulenza, sia telefonica che in presenza. Molte clienti arrivano da tutta Italia, e questa è per me la soddisfazione più grande: sapere che il passaparola e l’esperienza vissuta qui hanno un valore reale, riconosciuto.
Intervista a cura di Chiara Vannini