‘ Troppi pensieri’: la trappola della mente e la via verso il sé

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‘ TROPPI PENSIERI’ del Prof. Raffaele Morelli 

Contributo de L’Altraitalia

Siamo immersi in una società che ci spinge costantemente all’autoanalisi, all’introspezione, alla ricerca ossessiva di spiegazioni per tutto ciò che proviamo. Ma cosa succede quando questo esercizio, apparentemente virtuoso, si trasforma in un meccanismo che ci imprigiona? È da questa domanda che parte il nuovo libro di Raffaele Morelli, Pensare troppo, un viaggio dentro uno dei mali più sottili e pervasivi del nostro tempo.


 

Secondo lo psichiatra e psicoterapeuta, pensare troppo è una forma di dipendenza mentale che ci allontana dalla vita autentica. Rimuginare, arrovellarsi, analizzare ogni dettaglio della nostra interiorità non solo non ci aiuta a stare meglio, ma finisce per generare ansia, inquietudine e stati depressivi. Eppure, la cultura contemporanea ci spinge proprio in questa direzione, portandoci a credere che tutto si possa risolvere con la ragione, con l’analisi, con il controllo mentale.

Morelli ribalta questa visione: non è dai pensieri che può arrivare la guarigione, ma da qualcosa di molto più profondo e ancestrale. L’invito dell’autore è quello di smettere di combattere i pensieri, di cercare risposte logiche a domande esistenziali, e di abbandonarsi invece a quello spazio interiore dove la mente cede il passo all’intuizione, al sentire, al Sé.

copertina libro
Copertina del libro Troppi Pensieri

Attraverso esempi clinici, esperienze di pazienti e semplici esercizi pratici, Pensare troppo ci accompagna nella scoperta (o riscoperta) di quel luogo interiore dove siamo connessi con tutto ciò che vive: con il mare, con gli animali, con le stelle. Un luogo dove non serve più cercare soluzioni, perché la verità non arriva dalla mente, ma da uno stato di presenza profonda, naturale, quasi mistica.

La proposta di Morelli non è mistica nel senso esoterico del termine, ma profondamente radicata in una concezione umana e spirituale della psiche: ritrovare sé stessi significa lasciar andare la mente e fidarsi della vita, della sua saggezza intrinseca, dei suoi ritmi. In un mondo dominato dalla performance e dall’iperconnessione, questo libro è un invito potente alla resa, non come sconfitta, ma come atto di consapevolezza e liberazione.

Pensare troppo non offre soluzioni miracolose, ma una direzione chiara: uscire dalla gabbia mentale in cui spesso ci rinchiudiamo da soli, per accedere a una dimensione più ampia, più silenziosa, più vera. Una lettura necessaria per chi sente che la mente non basta più, e desidera aprirsi a una visione nuova – o forse antichissima – dell’essere umano.

Prof. Raffaele Morelli
Prof. Raffele Morelli

Chi è Raffaele Morelli
Raffaele Morelli è medico psichiatra e psicoterapeuta, tra i volti più noti della divulgazione psicologica in Italia. Nato a Milano nel 1948, si laurea in Medicina all’Università di Pavia e si specializza in Psichiatria a Milano. È fondatore e direttore dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, nato nel 1979, punto di riferimento per la ricerca e la formazione nell’ambito del benessere mente-corpo. Autore prolifico, ha pubblicato numerosi volumi di successo dedicati alla crescita personale e alla salute psicosomatica, molti dei quali ispirati alla psicologia junghiana. Da anni porta avanti una visione della cura come riscoperta del senso profondo dell’esistenza, attraverso un dialogo continuo tra psiche, corpo e spiritualità. Le sue partecipazioni in radio e televisione lo hanno reso una figura familiare per il grande pubblico, contribuendo a diffondere una cultura del benessere integrato e consapevole.

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