Tra le varie iniziative organizzate dal Salone del Camper di Parma, gli Show Cooking legati all’associazione dei piatti e degli chef del ‘Buon Ricordo’ , con degustazioni delle specialità di alcuni tra i più noti ristoranti della gastronomia verace nazionale. In omaggio ai partecipanti, il Piatto del Buon Ricordo.
Cos’è l’Associazione del Buon Ricordo
61 anni d’età, un centinaio di insegne, di cui una decina all’estero: dal 1964 l’Unione Ristorante del Buon Ricordo salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche del nostro Paese, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio (a quei tempi scarsamente considerata) ristoranti e trattorie di campagna e di città, dal Nord al Sud. L’URBR è stata la prima associazione fra ristoratori nata in Italia ed è ancora oggi la più diffusa e conosciuta. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di una piacevole esperienza gastronomica da ricordare. Nel loro insieme, ristoranti e trattorie associati rappresentano, con la varietà straordinaria delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana.
Cucinare bene in camper: la sfida degli chef del Buon Ricordo al Salone del Camper
Anche in viaggio con il proprio camper, non si può e non si deve rinunciare a delle ” coccole culinarie”, mettendosi ai fornelli della propria mobile home, trasformando la propria fantasia in una vera e propria “food experience” : a dimostrarlo saranno gli chef dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, protagonisti dell’amato format “Cucinare in Camper” al Salone del Camper di Parma, dal 13 al 21 settembre 2025. Si esprimeranno con le proprie ricette più iconiche , dando vita a un’esclusiva ” Vip Experience all’aria aperta”

Allestita nello spazio esterno Buon Ricordo, tra i padiglioni 3 e 5, l’area showcooking accoglierà ogni giorno appassionati di viaggi e buona cucina, per insegnare che anche con attrezzatura essenziale e spazi ridotti, si possono preparare piatti gustosi, sani e ben presentati. Il tutto utilizzando prodotti locali reperiti facilmente durante il viaggio.
Gli chef in tour: da nord a sud
Coordinati da Luciano Spigaroli del Cavallino Bianco (segretario generale dell’URBR), gli chef proporranno piatti regionali che raccontano la varietà della cucina italiana, unendo racconto, tecnica e convivialità. Una vera “cucina viaggiante” che diventa occasione di scoperta.
Tre gli appuntamenti quotidiani, tutti gratuiti su prenotazione, pensati per chi ama mettersi ai fornelli… anche in camper.
PROGRAMMA GIORNALIERO (su prenotazione gratuita)
🔸 Ore 11.30 – Viaggio nei sapori d’Italia
Show cooking con degustazione gratuita. Ogni giorno ricette diverse ispirate alla tradizione gastronomica italiana, guidate dagli chef dell’Unione Buon Ricordo. Un tour del gusto da nord a sud.
🔸 Ore 15.00 – Merenda con il Buon Ricordo
Un momento più informale, ma ricco di contenuti: si cucina, si chiacchiera e si assaggia in compagnia, tra aneddoti, prodotti tipici e storie di territorio. In omaggio, una brochure per programmare nuovi viaggi fra arte, sapori e cultura.
Novità 2025: la Buon Ricordo Vip Experience
Grande debutto quest’anno per la Buon Ricordo Vip Experience, in programma ogni giorno alle 13.00, per un massimo di 25 persone.
Si tratta di un’esperienza gastronomica esclusiva:
- uno chef dell’associazione preparerà in diretta la sua specialità regionale, abbinata a vini e prodotti tipici della zona.
Al termine, ogni partecipante riceverà in omaggio il celebre piatto dipinto a mano del Buon Ricordo, realizzato in 10 passaggi artigianali dalle Ceramiche Solimene di Vietri sul Mare. - 💶 Costo: 30 euro | Prenotazione obbligatoria
Sul sito del Salone del Camper o su Buon Ricordo
I ristoranti presenti
Tra i nomi dei ristoranti aderenti all’iniziativa e all’associazione, abbiamo selezionato due delle insegne che più ci hanno colpito e che, nel tempo della storia gastronomica nazionale, senza troppi proclami, si sono particolarmente distinti per la valorizzazione dell’identità del territorio.
→In calendario, quindi, segnaliamo: il 13 settembre, OSTERIA DI FORNIO (FIDENZA, PARMA) con la chef Cristina Cerbi, che proporrà un piatto bandiera del locale, le mezze maniche di Fornio dal 1928.
Ricetta:
La ricetta delle Mezze maniche ripiene in brodo è stata tramandata dal nonno di Luca ( marito della chef)- Lazar Caraffini.
Questo era un piatto della domenica e della festa, fatto con ingredienti che erano sempre a disposizione nelle case di campagna. Erano ingredienti poveri, ovviamente: il ripieno era composto da pane raffermo scottato con il brodo di gallina e impastato con poche uova e pochissimo parmigiano.
Un po’ in tutte le case della Bassa si preparava questo piatto, variando la ricetta di famiglia a famiglia. C’era chi aggiungeva anche la salsiccia e alcune famiglie usavano le mezze maniche di pasta secca e poi le riempivano con il ripieno. Invece nella famiglia Caraffini, dove era preparato solitamente da due “rezdore”, si stendeva una sfoglia di pasta fresca, poi una tirava la sfoglia e l’altra faceva delle “biscie” con il ripieno e lo stendeva sulla pasta, arrotolava la sfoglia velocemente facendo aderire bene la pasta in modo che, essendo umida aderisse, e si cucisse (come dicevano), poi si tagliava a tocchettini.
Anche oggi all’Osteria di Fornio la ricetta è del tutto simile, solo con il ripieno un po’ più saporito.
La cosa più buffa sono i “nomi” con cui le Mezze maniche vengono chiamate dai clienti del ristorante che le hanno gustate: tubicini ripieni, bombette ripiene, capelletti aperti…
Ingredienti per 4 persone
Fare la sfoglia in modo consueto con queste dosi:
- 400 g di farina 00
- 100 g di farina macinata a pietra
- 5 uova intere
- 1 cucchiaino di Olio Extravergine di Oliva
- acqua qb, se serve
Per la chiusura della sfoglia, se non si è svelti a sigillarla, spennellarla con albume.
Per il ripieno:
- 250 g di Parmigiano Reggiano 24 mesi, 250 g di Parmigiano Reggiano 36 mesi
- 5 uova intere
- 50/60 g di pane grattugiato per assorbire umidità
- 1 pizzico di noce moscata
Il ripieno deve risultare compatto. Se è troppo molle, aggiungere pane grattato. Se troppo duro, aggiungere un uovo.
Tagliare la sfoglia per lungo a strisce di 3 o 4 cm circa, mettervi il ripieno, arrotolarle (tipo cannelloni) e tagliare le “biscie” a pezzettini di circa 1 cm
Fare un buon brodo di cappone e fare cuocere le Mezze maniche per 5 minuti (devono rimanere belle al dente).
→Il 17 settembre si presenta la milanese e storica TRATTORIA MASUELLI con le sue tipiche ‘Milanesine con risotto allo zafferano’ ( una delle specialità del Buon ricordo) preparate direttamente dallo chef della Famiglia Masuelli, Massimiliano. Piacerà agli amanti delle atmosfere d’antan, questa trattoria fondata nel 1921 dalla famiglia Masuelli: l’imponente bancone di mescita di gusto liberty; la boiserie laccata alle pareti; i tavoli e le sedie in paglia di Vienna; i lampadari degli anni Trenta a firma di Giò Ponti. In sostanza, un locale alla mano, grazie anche alla conduzione familiare: il patron Pino alla comanda, con il classico grembiule da sala; la mamma Tina e il figlio Max ai fornelli, in ideale equilibrio fra tradizione e modernità.
Ricetta
Questo piatto chiama in causa due classici della cucina milanese. Innanzitutto la cotoletta: ‘lombolos cum panitio’, si legge nella lista di un banchetto del 1134, trovando conferma che il taglio dev’essere la parte anteriore della lombata di vitello, con tanto d’osso che tiene la carne in banderuola. Alta o battuta, è stata altra questione a lungo discussa, ma ormai è certo che ogni maltrattamento nuoce alla sua bontà.
Quanto al risotto, protagonista è lo zafferano, spezia che si ottiene dal croco (Crocus sativus), bulbacea originaria della Persia, diffusa dagli Arabi nelle terre mediterranee. La polvere arancione ricavata con straordinaria pazienza dagli stimmi del fiore deve agli Spagnoli la sua notorietà gastronomica, dalla paella valenciana, piatto di riso guarnito con pesce, crostacei e carni miste, al risotto mantecato alla milanese, tradizionalmente servito con l’ossobuco in gremolata.
Ingredienti per 4 persone
Per il risotto:
- 160 g di riso Carnaroli
- 60 g di burro 1⁄4 di cipolla bianca
- 1⁄2 bicchiere di vino bianco secco
- 1 pizzico di zafferano in stimmi
- 1⁄2 litro di brodo leggero e chiarificato
- 40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
Per le milanesine:
- 12 “cubetti” di fesa di vitello (4 cm di lato; 2,5 di spessore)
- farina bianca
- pangrattato
- 2 uova
- 40g di burro
Preparazione
Avviate la preparazione del risotto soffriggendo con una noce di burro la cipolla tritata molto finemente. Aggiungete il riso e con una paletta di legno mescolatelo in modo da insaporirlo omogeneamente. Versate il vino bianco e lasciatelo sfumare. Aggiungete il brodo e gli stimmi di zafferano portando a cottura. Levate la pentola dal fuoco, aggiungete il formaggio grattugiato e il burro restante, mescolando con vigore per mantecare bene il risotto; se necessario, aggiustate di sale.
Nel frattempo dedicatevi alle milanesine. Passate i cubetti di fesa prima nella farina bianca, quindi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato, compattando con le mani in modo da far aderire bene la panatura. Sciogliete il burro in una padella e quando friggerà dolcemente aggiungete le milanesine; fatele imbiondire su ambo i lati girandole con attenzione; alla fine sgocciolatele con una paletta forata e trasferitele su carta da cucina perché possano cedere il grasso in eccesso. Componete i piatti con tre ‘cotolettine’ a testa e una mezzaluna di risotto giallo.
Vino consigliato: Barbera del Monferrato Doc
A cura di Chiara Vannini