(a cura della Redazione)
L’Italia del lavoro che riscopre il valore del sostegno collettivo e della dignità economica
Dalla crisi del costo della vita nasce una spinta positiva: gli europei chiedono un’economia più giusta e solidale. Di fronte a inflazione e precarietà, una larga maggioranza di lavoratori in Italia, Francia, Germania e Spagna si dice favorevole all’introduzione di un reddito di base universale, segnale di una rinnovata attenzione ai diritti sociali e alla stabilità.
Un’Italia del lavoro densa di persone che chiedono soluzioni collettive per affrontare l’insicurezza: redditi garantiti, percorsi di formazione accessibili e politiche di welfare che sostengano chi si trova in transizione lavorativa.
La crisi, paradossalmente, sta generando una nuova coscienza sociale. Cresce la sensibilità verso il valore del lavoro dignitoso, della salute mentale e della cooperazione tra cittadini.
Dietro i numeri di un’economia sotto pressione si intravede una tendenza incoraggiante: l’Europa riscopre il valore della solidarietà, e con esso l’idea che il benessere non sia solo questione individuale, ma una responsabilità condivisa.
Da un periodo difficile nasce una visione nuova: più equità, più tutele, più umanità. La spinta verso un reddito di base universale segna un cambio culturale profondo — il desiderio di un’Europa che protegge, include e dà valore al lavoro di tutti. L’Italia del lavoro cambia volto e chissà cosa ci riserverà il futuro.

