⌈di Alberto Schieppati⌉
C’è un’Italia che non ha bisogno di formalità per raccontarsi: basta una tavola apparecchiata, un sorriso di casa, un piatto in ceramica dipinto a mano. È l’Italia dei Ristoranti del Buon Ricordo, che anche quest’anno torna con la sua guida 2026 — un libro che profuma di territorio, storie familiari, ricette che passano di generazione in generazione come piccoli tesori.

Sessantadue anni dopo la sua fondazione, l’Unione continua a fare esattamente ciò che prometteva sin dal primo giorno: portare chiunque lo desideri “attraverso un Paese e la sua cucina”. E, mentre fuori il mondo corre, la filosofia del Buon Ricordo rimane sorprendentemente attuale: accoglienza, autenticità, identità.
Le nuove storie da scoprire: le 5 new entry
Ogni anno la guida accoglie nuovi ristoranti, ma più che ingressi sembrano nuovi capitoli di un racconto corale.
Ecco le cinque new entry 2026, ciascuna con il proprio “piatto-simbolo”, una specie di firma di cucina tracciata sulla ceramica di Vietri:
La Serra Bistrot – Vezio (Lecco)
L’uovo della SerraRistorante Al Capitano – Porto San Giorgio (Fermo)
Linguine allo ScucchiarìRistorante La Corte degli Dei – Agerola (Napoli)
Il cappuccio del monacoRistorante La Rosa Bianca – Aquara (Salerno)
Cavato allo stracotto di pomodoro e cacioricotta di capraRistorante Nostrana – Portland, Oregon (USA)
Insalata Nostrana
Cinque modi diversi di dire “Italia”, anche quando l’Italia è oltre oceano.
Tradizione che si rinnova: i 4 nuovi piatti 2026
Alcuni ristoranti hanno scelto di cambiare la loro specialità, come chi apre un nuovo capitolo pur restando fedele al proprio stile narrativo.
Ecco i quattro nuovi piatti 2026:
Osteria La Lanterna – Cressogno (Como)
Coniglio di Carmagnola ripieno della nonna DantinaHotel Sassella – Ristorante Jim – Grosio (Sondrio)
Gnocchi di patate ripieni al Bitto DOP con bresaola IGPRistorante Il Poeta Contadino – Alberobello (Bari)
Purea di fave con cavatelli ai frutti di mareLocanda Belvedere – Rocchetta a Volturno (Isernia)
Cinghiale “Genuino” delle Mainarde alla Tintilia
Ricette che raccontano stagioni, montagne, campagne, mari.
Ricette che parlano la lingua delle cucine vere.
Un premio che profuma di valore: il Buon Ricordo d’Oro a Giulia Ghiretti

Ogni anno l’associazione assegna il Piatto del Buon Ricordo d’Oro, un riconoscimento a chi porta alto il nome dell’Italia nel mondo.
Per il 2025 l’onore va a Giulia Ghiretti, campionessa paralimpica a Parigi 2024. La sua storia è il simbolo perfetto della filosofia del Buon Ricordo: impegno, resilienza, eleganza nelle sfide.
A consegnarle il premio sono stati il Presidente Cesare Carbone e il Segretario Generale Operativo Luciano Spigaroli, ricordando come la passione — nello sport come in cucina — sia la vera forza che muove tutto.
111 ristoranti, una sola grande famiglia
La Guida 2026 raccoglie 111 ristoranti (8 all’estero) e sarà disponibile gratuitamente da gennaio 2026 nei locali associati.
Ogni pagina è un invito al viaggio: testo, foto, un QR code che porta direttamente al ristorante, e soprattutto quel piatto colorato che aspetta solo di essere conquistato degustando il Menù del Buon Ricordo.
Un progetto sostenuto dal meglio dell’Italia
Il Buon Ricordo continua a lavorare con partner che rappresentano alcune delle eccellenze italiane: Bellomo, Confagricoltura, Consorzio Franciacorta, Consorzio Parmigiano Reggiano, Coppini Arte Olearia, Decolab – Rastal, Filette Prime Water, Goeldlin Collection, Igor Gorgonzola, Illy Caffè, Le Bontà di Ferruccio, Molino Dallagiovanna, Montezovo, Raggio di Sole, Riso Margherita, Zanussi Professional.
Una rete che non è sponsor, ma un ecosistema di valori condivisi.
Un’Italia da portare a casa, un ricordo da collezionare

I piatti del Buon Ricordo sono ormai oggetti iconici, presenti nelle case degli appassionati come testimonianze di viaggi, sapori, incontri. E ogni anno, la guida offre nuovi motivi per continuare la collezione. Perché in fondo, dietro ogni piatto c’è un ricordo. E dietro ogni ricordo, c’è un pezzo d’Italia.
