⌈ a cura di Chiara Vannini⌉
Buona notizia per Torino e per l’Italia che innova custodendo le proprie radici: lo storico marchio Birra Metzger torna ufficialmente a vivere. La storica birra torinese ritrova identità grazie a un nuovo progetto che unisce tradizione e cultura (attuale e passata) del territorio.
Dopo quasi due secoli di storia, e un lungo silenzio iniziato nel 1975 – interrotto soltanto da un breve tentativo di rilancio tra il 2018 e il 2024 – il nome Metzger torna oggi a illuminare la scena brassicola torinese grazie alla visione dell’imprenditore Marco Bianco.
La rinascita parte dal birrificio completamente rinnovato di via Catania 39/a, dove la storica birra torinese – quel “liquido amaro dissetantissimo e nutrichevole” come lo definì Karl Metzger nel 1848 – viene reinterpretata con la stessa cura artigianale del passato e un approccio contemporaneo, sostenibile e aperto al territorio.

Bianco, dopo aver lasciato Equilibra in seguito alla cessione a Unilever, ha scelto di investire nel marchio, acquistandolo e riportandolo a casa. Con lui lavorano Guido Palazzo (coordinamento, marketing e comunicazione), Davide Masoero(vendite) e un team giovane e solido di birrai composto da Pietro Lanzilotta e Francesco Giacomelli, guidati tecnicamente da Giampaolo Tonello.
Un progetto che dialoga da subito con il tessuto produttivo piemontese: le prime collaborazioni sono già attive, con Riccardo Miscioscia (La Piazza dei Mestieri) e Alessio Gatti (Canediguerra), che hanno contribuito alle nuove ricette della Helles Lager e della Modern IPA.

La nuova Metzger riparte da sei birre, pensate per incontrare gusti diversi ma unite da tre parole chiave: qualità, autenticità, alta bevibilità. Una produzione attenta alle materie prime – cereali e luppoli selezionati – e alla sostenibilità: fusti e vetro a rendere, etichette in carta riciclata, adesivi “wash off”, pratiche virtuose per ridurre sprechi idrici e ambientali.
E per il 2026 sono già previste nuove referenze.

Ma Metzger non è soltanto un birrificio: è un pezzo di identità torinese che torna a pulsare. Nei prossimi mesi il sito produttivo diventerà un centro culturale aperto alla città, con corsi, visite, degustazioni e walking tour attraverso il Borgo Rossini – “Dall’Art Nouveau alla birra di Torino” – tra storia brassicola e assaggi.
La rinascita rispetta la memoria del marchio: dalla M futurista disegnata da Diulgheroff negli anni Trenta all’iconico elefantino, simbolo di forza e continuità. Accanto al birrificio, la Birreria Metzger, realizzata con la famiglia Beccuti, unisce architettura industriale e design contemporaneo, con un sorprendente corner hi-fi per vivere la birra insieme alla musica in alta fedeltà.
È una storia che ritorna.
Una tradizione che si rinnova.
Un patrimonio torinese, industriale e culturale, che ritrova oggi la sua voce.
Ed è da questa rinascita che parte la nostra intervista ai nuovi fondatori: per capire come si riaccende un marchio storico, come si costruisce una birra del futuro e cosa significa riportare a casa un pezzo di identità collettiva.
