Maledetti Toscani: storia, tradizione, artigianato italiano.

maledetti toscani

Una storia di successo, di idee, di ricerca, di innovazione ma anche di tradizione, di nuove proposte in un mondo vintage dove nulla si improvvisa: ed al centro lei, la pelle; un nome oltre che un brand, che sa di provocazione: Maledetti Toscani. Una storia antica: con una filiera che non poteva che venire da lontano, dalla materia prima, con un disciplinare rigoroso… «perché crediamo di saper fare, di trasmettere non solo un prodotto ma idee, così arrivo a dire ciò che pensiamo e creiamo solo quello che sappiamo fare. Rigorosamente tutto made in Italy, fatto di duro lavoro e di sacrifici. Non siamo come tanti cantastorie che devono venirci a dire quanto sono bravi e poi producono tutto all’estero». Nel Dna non solo la pelle, ma quel carattere schietto, tosto se vogliamo, pur nella sua cordialità: Nicola Quadri, il “maledetto toscano” che ci ha accolto a Montepulciano regalandoci emozioni, storia, idee.

Nicola è l’artista a tutto campo: è lui che ha idee continue, disegna e costruisce ogni punto vendita, diverso l’uno dall’altro; soprannominato “Nikke” è un fantasista nato. «Scegliamo i pellami di prima qualità, affidandoci interamente a conciatori che mettono in opera antichi metodi di lavorazione risalenti alla Roma imperiale. La concia vegetale è ancora oggi di gran lunga il metodo più ecologico ed è il solo che lascia l’impronta digitale della pelle perché ne rispetta la natura. Così conciata la pelle assorbe e incorpora tutto il tempo trascorso della lavorazione». Ma se parliamo di un indumento forse a lui più caro, le scarpe, allora “Nikke” esplode: di passione e di genialità. Sono autentici capolavori. «C’è chi realizza una scarpa in un’ora; noi forse siamo meno bravi perché tre settimane ce le prendiamo tutte. Prima nella scelta dei pellami pregiati, colorati con i tannini degli alberi; suole in vero cuoio, lavaggi con acqua e sassi al posto di sostanze chimiche; colori al cromo….e basta metterle ai piedi per dire che tutto questo non sono chiacchiere. E poi dove vengono conservate: in quelle scatole di legno che ormai sono riconosciute come marchio in tutto il mondo».

Una storia che viene da lontano: dal 1848, da quel piccolo borgo chiamato Montepulciano, dove ancora risiede il primo negozio storico che ha poi dato vito agli altri in Italia, Europa, Stati Uniti, Canada, Cina e tra poco anche in Corea del sud. Il primo negozio, il capostipite: inserito “in quel meraviglioso borgo che vedeva botteghe di alimentari, barbiere, falegnami, artigiani vari ma nulla per la pelle. Appartenuto a dei frati Francescani poi andati via, era un magazzino dove ai piani superiori venivano riposti olio, grano, vino e al piano terra si lavorava…eccome se si lavorava.

 Fu mio nonno a rilevarlo all’inizio del ‘900  ma subito dopo partì per l’America per poi tornare con la crisi del ’29 sviluppando il lavoro della pelle sotto il nome di “Negozio Quadri” che è il nome della mia famiglia. Poi un giorno del 1998 venne in mente a me di cambiare nome…Maledetti Toscani….prendendo lo spunto da un libro di Curzio Malaparte che metteva in risalto il carattere dei toscani: gente tosta, poco diplomatica, lavoratori e creativi ma non facili da domare…Fui osteggiato per la paura di un flop…di un risentimento permaloso che è un altro aspetto dei toscani, ma alla fine decidemmo di aprire …anche se all’apertura saltò subito una lampadina fulminandosi…chiaro segno che forse facevo bene a non cambiare nome…. Le prime due persone entrarono e uscirono quasi subito un po’ stupiti….ma la terza comprò; eccome comprò. L’inizio era segnato…Maledetti Toscani si sarebbe in breve tempo affermato nel mondo. Tradizione nella continuità: perché in principio fu valigeria e poco dopo le scarpe, con assortimento un po’ ridotto e ovviamente modelli diversi. Siamo rimasti ancorati alla tradizione, a come si lavorava una volta come metodo, come Dna; Le concerie lavorano con i tannini naturali: tutto è nel rispetto della tradizione, dell’italianità e del nostro brand che è per il cliente sinonimo di serietà, imprenditoria, fantasia, innovazione, storia. Scommessa vincente? Non abbiamo mai avuto la pretesa di piacere a tutti ma tutti devono sapere che ciò che produciamo piace anzitutto a noi per la felicità del cliente: per questo non vogliamo andare fuori moda e il modo migliore per farlo è non entrare nella moda. Un esempio? Le nostre scarpe che sono ispirate a collezioni vintage della fine dell’800 e inizio ‘900.

Amano maledettamente i colori caldi: quello della terra, del vino, dei mattoni e del tufo di queste parti…della terra di Siena. A tal punto che il prodotto finale, anzitutto le scarpe, sono riconoscibili ovunque: per disegno, colore, modello, confezionamento. «Un pellame sorprendente- dice il Quadri –  perché assicura al piede una temperatura costante sia in inverno che in estate. Certo è costoso, prezioso, subisce un trattamento particolare difficilmente riproducibile». Una filosofia, una scelta imprenditoriale, una continuità che si ritrova attraverso tutti gli altri punti vendita, In Italia e all’estero. «Un merito tutto di mio fratello Alessandro Quadri: prima Montepulciano, poi Cortona, Pisa, Firenze, Torino, Desenzano, Venezia e Roma e poi il grande salto…l’Europa e la Cina». 

Ed ecco il vintage…. «E’ per me una continua sfida. L’amore per il vintage, ha fatto si che partisse in me la voglia di introdurre nei negozi Maledetti Toscani,  una serie di prodotti di manufatti di abbigliamento che fossero per lo più provenienti dal nostro passato. Sono andato a ricercare nei mercatini di tutta Europa, Germania, Belgio, Olanda andando a ricercare dei gilet, delle borse, pantaloni che erano veramente accantonati; una volta raccolto questo tipo di materiale, abbiamo deciso, insieme ad Alessandro, di lavorarci sopra, cercando di riproporlo alla gente, proponendolo rivisitato ma non stravolto».

Ed ecco venirci incontro una figura determinante per l’Azienda: lo store manager Antonio Gargiulo, ombra indispensabile della nostra gita tra le Boutique toscane. 

Siamo nati pensando all’uomo, alle sue esigenze di professionista, calandoci nella sua mentalità. A tal punto che il nostro business core è la scarpa da uomo. E con lei tutti gli accessori: borsa, 24 ore, cintura, portafoglio. Accessori che ne determinano personalità, praticità, classe e gusto. Diverso è per la donna: ciò che ci sta dando molte soddisfazioni è la scarpa e lo stivaletto, o lo stivale. Ma è un settore non facile quello femminile: dove una vastissima gamma di colori, esigenze, legate ad abitudini, costumi del posto avrebbero bisogno di produzioni molto grandi che stravolgerebbero in qualche misura l’artigianato.

E poi un progetto che “ci tiene impegnati da tempo: La serie limitata abbinata alla cintura, ma nel settore femminile ci vuole tempo e prudenza mentre per quello maschile siamo pronti. L’ennesimo progetto che fa parte della nostra cultura e che proviene dalla storia dell’Artigianato Italiano; con varie “epoche”. Da quella “aviator” a alla “bike” da quella delle ghette alle prime 24 ore anni 70.

Come riconoscere una pelle di qualità da una scadente? «La nostra pelle è tutta conciata al Vegetale. Prodotta in maniera naturale, con lavorazioni tanniche, che vengono lavorate per mesi. Tutto in base al tempo che come il vino vengono decantate, rispettando tempistiche ben precise. L’effetto principe ancora prima di vederla e toccarla è il profumo. Il profumo della pelle vera, non ha quel retrogusto olfattivo macabro, ma profuma. Il secondo aspetto è il tatto, la morbidezza che hai con il pellame conciato al vegetale; la pelle deve essere rugosa, non omogenea, viva e se per caso l’hai macchiata usandola, racconterà la tua storia. E la cosa bella è che non diventerà una vera e propria macchia, magari si amalgama con il resto della borsa, e diventa ancora più unica. Continua a vivere, racconta quello che fai, quello che sei, e ti sceglie al momento di comprarlo».

Lorenzo Palma

 

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