Provato per voi. Test drive su Dacia, SUV vestito a nuovo.

 

Dacia? C’era bisogno di un rinnovamento, ma si è andati molto più in la. Un progetto nato alcuni anni fa come decisamente spartano; ora Dacia Duster è finita nelle mani di Renault e si è trasformata. Va detto subito che dal 2010 le vendite hanno superato in tutto il mondo un milione di unità, e in Italia la quota di mercato è del 3%. Complice anche una politica dei prezzi non solo rigida ma anche molto chiara. Le Dacia di conseguenza costano poco ma la policy è quella di non fare sconti: a nessuno, conquistando a pieno titolo la più conveniente della categoria in termine di rapporto qualità prezzo.

La prima impressione è che la Duster sia decisamente comoda e spaziosa ma non gradisce la guida sportiva o aggressiva. Abbiamo provato l’1.5 turbodiesel con i suoi 110 cavalli,  su autostrade e strade statali e tortuose dell’Abruzzo: diciamo subito che l’insonorizzazione, punto dolente del passato, è decisamente migliorata e in generale si fa apprezzare per un complessivo equilibrio nelle sue componenti e, cosa assolutamente da non sottovalutare nonostante non abbia un serbatoio di grande capacità, con i consumi davvero contenuti. Vediamo perché: alcuni ritocchi estetici che hanno interessato il frontale e la plancia, l’introduzione di serie dell’ESP e degli airbag anteriori anche per la testa. Ma non solo: dicevamo della guida che non deve essere aggressiva , complice uno sterzo lento, complice le gomme M+S; per questo il consumo è ridotto. Nella Lauréate è di serie anche il navigatore come lo sono, all’esterno, le barre sul tetto. Se si aggiunge il pacchetto “Look” (optional) interessante perché comprende i vetri posteriori scuri e la protezione in plastica color alluminio sotto il paraurti anteriore, la vettura si fa interessante. Una cosa va segnalata per questa vettura rumena: la sicurezza; che ora prevede di serie oltre che l’ESP, gli airbag frontali, quelli laterali anteriori estesi a protezione della testa. Altro punto a favore, con sovraprezzo, è la trazione 4X4 non avendo le ridotte ma una prima marcia corta.

La vita a bordo è interessante: materiali robusti, anche se vagamente spartani, ma ben collocati sulla plancia e non solo. Al centro reca uno schermo a colori per il navigatore (di serie Italia sovrapprezzo per Europa); un pò basse le manopole per la climatizzazione, poco visibile invece il pomello regolatore fari. E poi spazio: che vuol dire comodità. Il bagagliaio prevede uno spazio di 475 litri che pone la Dacia Duster tra le migliori della classe.

Specie sulle strade abruzzesi tortuose e di montagna, si è fatta apprezzare  per il confort mai toccando però livelli eclatanti di guida. Buona la visuale posteriore non eccezionale la scelta delle gomme mentre decisamente buona la frenata. Mentre qualche osservazione va fatta per la guida in autostrada: la sesta marcia non particolarmente esaltante e l’aerodinamica condizionata un pò troppo dall’altezza della carrozzeria, a 130 km/h non abbiamo registrato ottimi consumi (meno di 13 km al litro).

In definitiva la vettura ha fatto registrare molte positività, specie rispetto al passato. Confort, dotazioni, spazio e anche prezzo contenuto (da 11.900). Mentre non ci sono piaciuti i comandi climatici collocati un pò troppo in basso; il sistema dell’airbag assente nei sedili posteriori; un pò duro lo sterzo per alcune manovre e qualche vibrazione, anche se leggera, sui bassi regimi percepibile su chi guida.

Lorenzo Palma

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