Simbolismo, a Milano confronto tra opere italiane e straniere.

Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra. E’ così intitolata la mostra che si svolge a Milano a Palazzo Reale fino al 5 giugno di quest’anno a cura dallo storico d’arte Fernando Mazzocca e Claudia Zevi di Zevi & Partners in collaborazione con lo studioso belga Michel Draguet.

L’esposizione è definita la prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale; con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale, la mostra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri. Circa un centinaio di dipinti, sculture e una eccezionale selezione di grafica che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo; le opere provengono da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.

Natura multiforme del simbolismo, legami con la letteratura e in particolare con Baudelaire e i suoi Fiori del Male…

«La mostra sul simbolismo è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale» sottolinea l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. «Un viaggio suggestivo e affascinante che accompagna il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista».

Il tour delle meraviglie, percorso espositivo in 18 tappe…

Attraverso 18 sezioni tematiche il visitatore, accompagnato da poesie tratte dalla raccolta I fiori del Male di Baudelaire,  si incammina tra le sale della mostra passando dalle rappresentazioni demoniache di Odilon Redon a quelle mitiche di Gustave Moreau, dal vitalismo di Ferdinand Hodler al colorismo dei Nabis. Inoltre, è possibile ammirare – per la prima volta in Italia – alcuni tra i più significativi capolavori del Simbolismo europeo con opere di Fernand Khnopff, Jean Delville, Arnold Böcklin, Franz von Stuck.

Le interpretazioni dell’amore di Giovanni Segantini, l’immaginario divisionista di Gaetano Previati e la magia della decorazione di Galileo Chini renderanno conto invece dell’importanza del movimento simbolista in Italia, permettendo così di riscoprire nomi meno conosciuti: Luigi Bonazza, Leo Putz, Giorgio Kienerk e gli scultori Leonardo Bistolfi e Amleto Cataldi. Il percorso espositivo si chiude immergendo lo spettatore nell’atmosfera fantastica delle Mille e una notte, il ciclo decorativo realizzato da Vittorio Zecchin alla vigilia della Grande Guerra.

La conservazione del patrimonio artistico italiano…

Una delle sezioni più scenografiche della mostra sono le sale dedicate alla Biennale del 1907 (con accompagnamento sonoro dell’artista vicentino Alberto Tadiello), che ospitano l’imponente ciclo pittorico Il poema della vita umana realizzato da Giulio Aristide Sartorio. La mostra, oltre a permettere un approfondito studio del periodo, che vede la pubblicazione di importanti saggi di approfondimento nel catalogo edito da 24 ORE Cultura, ha reso possibile il restauro di diverse opere, fra le quali l’Autoritratto di Arnold Böcklin, le cornici de L’Eroica di Gaetano Previati e più di dieci opere provenienti da Ca’ Pesaro di Venezia. Si tratta di un’importante operazione che dimostra come le mostre temporanee possano essere anche l’occasione per una partecipazione attiva alla conservazione del patrimonio artistico italiano grazie ai finanziamenti che da esse derivano.

La mostra si inserisce nel programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento. * Immagine di copertina © Pavia, Musei Civici

Isabella Feltrin

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