Armando Donazzan: “Il mito Orange1 nasce da un baratto”.

armando donazzan

Una storia affascinante quella di Orange1 che nasce da un caso del destino e dall’abilità del suo fondatore. Siamo negli anni ’70, c’è il giovane Leone Donazzan, diplomato perito elettrotecnico si occupa di impianti elettrici, e un cliente che non può pagare e chiede di potergli dare in cambio dei motori. Ecco che con un semplice baratto avviene l’illuminazione, ed è il caso di dirlo, si mette in azione il motore. Inizia così nel 1971 l’avventura della prima azienda dell’attuale gruppo Orange, la Eme situata ad Arsiè nel bellunese. L’esperienza, che il fondatore acquisisce man mano nel settore dei mega impianti industriali, lo convince a convogliare le sue energie verso la progettazione e produzione di motori asincroni monofase e trifase.

Coraggio e determinazione le parole d’ordine del successo…

Con impegno, abilità e intuito imprenditoriale il business cresce e si apre anche verso i mercati dell’Est, in particolare verso l’ex Unione Sovietica. La caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’ex Unione Sovietica, alla fine degli anni ottanta, costringono Leone Donazzan a rivedere gli obiettivi aziendali e accogliere nuove sfide. Senza timore, e con quel coraggio e quella determinazione dei veri pioneri dell’industria, cambia la strategia di marketing e quella tecnico-produttiva con l’obiettivo di creare nuovi prodotti. Ed è ancora una conferma. Nel frattempo la seconda generazione si fa avanti, i figli di Leone crescono e vengono seguiti attentamente in un percorso di crescita all’interno dell’azienda. A continuare la strada del padre è il figlio Armando Donazzan, attuale Presidente della Holding. Da “matador” dell’industria pare aver ereditato dal padre l’intuito imprenditoriale, le capacità di leadership e una devozione al lavoro senza precedenti. Con creatività e decisione affronta sfide ancora più grandi acquisendo ulteriori aziende in Italia e all’estero. Amplia la gamma di prodotti e servizi, puntando alla leadership europea nel settore.

Oggi è il capitano di una Holding, Orange1 appunto, con un fatturato annuo di ben 150 milioni di euro, 9 stabilimenti produttivi che danno lavoro a oltre 1000 persone in 3 Paesi europei. L’ultima acquisizione riguarda un’azienda veneta produttrice di componenti in allumino pressofuso per il settore automotive, la Metalpres che beneficia subito dello sforzo d’innovazione tipico di Donazzan che non transige sul livello di qualità della produzione e investe, oltre che nell’acquisto dell’azienda, ben 4 milioni di Euro per l’ammodernamento delle attrezzature in essere e nell’acquisto di una nuova pressa da 1600 tonnellate. E l’imprenditore colpisce ancora il bersaglio: l’azienda passa nel 2015 ad un fatturato di 40 milioni di euro con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente.

Anima, cuore e cervello anticipando le esigenze del cliente…

Il giovane Presidente crea così una forte filosofia aziendale, basata su core values che lui stesso e i suoi collaboratori incarnano: «Anima, Cuore, Cervello per dare sempre il massimo per i nostri clienti e per noi stessi. Il nostro motto è Cavalcare il Tempo per vincere la sfida più appassionante: anticipare le esigenze dei Clienti». Questa la Mission del Gruppo che, attraverso le sue sfide quotidiane, cerca giuste soluzioni per i propri clienti attraverso l’analisi, l’azione e la verifica. Orange1 si definisce soprattutto come Produttore di Soluzioni. Il 2016 riserva ancora grande sorprese, tra queste la neo-fondata divisione Racing: con l’Orange1TeamLazarus, a bordo di Lamborghini, si parteciperà al Super Trofeo Lamborghini e al GT3 Open 2016, esemplificando nella velocità e nell’audacia il sentimento che anima il gruppo intero e le persone che con entusiasmo affiancano l’imprenditore.

1 commento

Uno che non si fa problemi ad obbligare i dipendenti a lavorare il 25 aprile, festa nazionale dell’Italia liberata. Ma forse a Donazzan interessano solo i sche e non il sacrificio umano di quelli che hanno combattuto per la libertà (anche di poter fare imprenditoria).

Lascia un commento

*