Paura attentati, il Giubileo e le abitudini degli italiani.

La paura degli attentati Isis ha cambiato le abitudini degli italiani? Se non l’ha ancora fatto le cambierà? Ai fatti pare di si; a cominciare dal Giubileo, l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. E’ chiamato anche Anno Santo ed è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma.

Inaugurato oggi, Papa Francesco è giunto in queste prime ore del pomeriggio in piazza di Spagna, si è rivolto alla Vergine Maria con queste parole «La Porta Santa rappresenta Gesù. E Maria ci guida verso di Lui come una Madre Immacolata che in questo cammino di riconciliazione non ci fa andare da soli, ma ci accompagna, ci sta vicino e ci sostiene in ogni difficoltà». Si parla di 50 mila presenze davanti a San Pietro, contro le 100mila attese al giorno dichiarate dall’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci, con la città blindata con l’obbligo della No Fly Zone imposto per ragioni di sicurezza sulla capitale e 2mila telecamere in funzione in vari punti strategici della città.

Cambiamenti che riguardano anche le vacanze natalizie. Codacons ha ricevuto, i giorni dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi, centinaia di segnalazioni da parte di cittadini che avevano prenotato un viaggio all’estero nel periodo di Natale con l’intento di disdire pacchetti e soggiorni acquistati.

Cosa dicono i sondaggi…

Secondo il sondaggio eseguito da Istituto Piepoli, del 16 novembre 2015 per il quotidiano La Stampa, il 50% degli italiani afferma che cambierà le proprie abitudini per il timore di attentati. «Questa volta è successo nella capitale europea a noi più vicina. È successo dietro casa. Domani potrebbe succedere da noi». Questo almeno pensa il 47% degli italiani, che vede il nostro Paese un obiettivo decisamente a rischio.

E’ vero, siamo tutti più guardigni e attenti quando viaggiamo fuori casa. Nelle grandi città italiane (Milano e Roma sono nel mirino degli attentatori), ma anche in quelle più piccole perchè il nemico, si sa, è dietro l’angolo. Certo, non è “simpatico” vedere guardie militari per le strade delle città nei punti di maggiore afflusso come metropolitane, stadi, teatri ecc. ma aiuta a non abbassare la guardia, a non dimenticare e soprattutto a sentirci più protetti. Dovere dello Stato italiano nei confronti dei cittadini.

Stefania Mafalda 

2 commenti

Bellissimo articolo tenetemi informati. Siete bravissimi perche mettete delle comunicazioni sempre molto interessanti. Spero che il vostro giornale sia sempre attivo,vi ringrazio.

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