I consumi culturali italiani tra cinema e fuga dalle mostre.

consumi culturali

Italia Paese delle bellezze artistiche, culla della cultura e delle arti. Ma quanti italiani amano davvero spendere il loro tempo libero in intrattenimenti di tipo culturale e quale budget dedicano a queste attività? A fare il punto sui consumi culturali del Bel Paese è stato l’osservatorio mensile di Findomestic che, in collaborazione con Doxa, azienda specializzata in ricerca e analisi di mercato, ha tracciato un quadro ben definito dei dati relativi all’anno da poco trascorso.

Ciò che ne emerge è una situazione piuttosto variegata sia per quanto riguarda la scelta degli intrattenimenti sia per il budget di spesa dedicato. Le differenze che emergono infatti sono soprattutto determinate dall’età della popolazione oggetto dello studio.
Emerge così che in cima alle preferenze degli italiani c’è il cinema, in particolare per i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni che risultano i maggiori frequentatori, con una percentuale del 26,4% che ha visto almeno dieci film nel corso dell’anno. Solo il 6% di loro invece non è entrato in una sala cinematografica durante il 2017. Sempre a questa fascia di età va il primato di presenze all’interno dei musei, con il 66% di loro che dichiara di aver visitato almeno una sede museale nell’arco dell’anno, con una punta dell’8% che ha visitato addirittura più di 10 diverse collezioni. A differenza di questi giovani, gli over 60 frequentano poco il cinema e meno di uno su tre ha visto almeno un film all’interno di una sala cinematografica nel 2017. Questa fascia della popolazione preferisce invece gli spettacoli teatrali (frequentati da un 44% di loro), la musica classica e la lirica scelte da quasi tre su dieci. Su questo punto interviene anche la componente territoriale, che vede il centro-sud battere di gran lunga il nord nelle presenze ai piedi del palcoscenico.
Chi invece prende sempre più le distanze dal frequentare mostre di pittura, fotografia, design sono i quarantenni italiani, che hanno completamente ‘disertato’ ogni genere di esposizione durante il 2017. Anche qui, come per la presenza a teatro, sono gli over 60 i maggiori frequentatori delle esposizioni temporanee d’arte con un dato del 53,3% che ha visitato una o più mostre.
Vi sono poi gli eventi musicali rock, pop e jazz che intercettano prevalentemente il pubblico under 30, con una percentuale del 52% che ha partecipato ad almeno un live. A differenza loro, tra gli over 55 solo uno su tre si è concesso un evento di musica dal vivo.

Per quanto riguarda la spesa pro capite destinata ai consumi culturali, la forbice va da meno di 50 euro (un italiano su tre) a oltre 500 euro all’anno (3%). Nel mezzo ci sono un 26% di italiani che spendono tra i 50 e i 100 euro, un 21% che dedica un budget tra 100 e 200 euro e un 10% che spende tra 200 e 500 euro all’anno.

Anche in tema di viaggi gli italiani programmano spostamenti con finalità culturali. Nel 2018 infatti il 64% di loro ha già deciso di compiere dei viaggi con lo scopo di visitare musei, siti archeologici e monumenti storici. Di questi quasi la metà si sposterà all’interno dei confini nazionali, il 7% programma visite all’estero e il 24% viaggerà sia in Italia che fuori.

Tra i quesiti fatti alla popolazione coinvolta dal sondaggio, interessante anche quello che Findomestic ha posto relativamente alle misure che possano incentivare le visite culturali. A questa domanda la prima scelta degli italiani va ad un decremento sul prezzo dei biglietti d’ingresso, seguita dall’iniziativa già adottata dal Ministero dei Beni Culturali che rende gratuito l’ingresso per un giorno al mese. Infine quasi un terzo degli italiani vorrebbe promozioni sui biglietti di treni e aerei in direzione delle città d’arte e l’apertura serale dei musei, oltre alla possibilità di usufruire di sconti sui biglietti durante i periodi di bassa stagione.

Federica Da Col

Lascia un commento

*